Condannato per truffa e falso ideologico , perse la pensione, Maresciallo della gdf vince in appello

Il sottufficiale della Guardia di Finanza chiese ed ottenne la pensione nel 1999. Successivamente sopraggiunse una condanna dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere per truffa, falso ideologico e falso materiale che gli fece perdere in forma “postuma” il grado e quindi niente più pensione e restituzione di 300mila euro. La condanna della Corte dei Conti ribaltata in Appello…

Una vicenda che per certi aspetti è surreale e denuncia tutte le disfunzioni della Pubblica Amministrazione. Ma andiamo con ordine. Un maresciallo della Guardia di Finanza di Pignataro Maggiore, Umberto D’Addio, oggi 59enne, fu sottoposto a procedimento penale nel 1999 (1151/99, ex n.3615/93) e nello stesso anno fu collocato in congedo assoluto per infermità e in data 22 marzo 2006, (n.3312) veniva emesso dal Reparto Logistico Amministrativo Campania della Guardia di Finanza il provvedimento liquidativo della pensione ordinaria definitiva. Intanto però cosa avvenne che con sentenza del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere emessa in data 20 dicembre 2003, D’Addio veniva condannato  alla pena di anni tre, mesi due e giorni quindici di reclusione; la Corte di Appello di Napoli-Sez. III- con la sentenza n.5578, divenuta irrevocabile il 19 settembre 2010, dichiarava l’improcedibilità dell’azione penale per i reati di cui alla condanna in primo grado, perché estinti per prescrizione. In maniera non del tutto “tempestiva”, con atto del 6 aprile 2011 il Comandante Interregionale dell’Italia Meridionale della Guardia di Finanza, a seguito di inchiesta formale avviata dal Comandante Regionale Campania il 28 marzo 2011, contestava al militare gli addebiti in sede disciplinare, con conseguente deferimento alla Commissione di disciplina in data 3 giugno 2011; il relativo procedimento si concludeva con il provvedimento del Comandante del 4 ottobre 2011 di perdita del grado per rimozione, a decorrere dall’11 novembre 1999, così modificando la causa di cessazione dal servizio, in applicazione dell’art.867, comma 5, del d.lgvo n.66/2010. A quel punto sopraggiunge una burocrazia postuma e posticcia, ovvero  i provvedimenti della Guardia di Finanza, n.371/RE del 2 novembre 2011 di comunicazione dell’avvio del procedimento di sospensione della pensione e di recupero di somme indebitamente percepite e n.372/RE di invito all’INPDAP a sospendere il pagamento della pensione;

– il provvedimento dell’INPDAP – sede di Caserta – emesso in data 10 febbraio 2012, n.4733 con cui si disponeva il recupero del credito erariale di euro 304.293,13 per ratei di pensione indebitamento erogati nel periodo 11 novembre 1999-30 novembre 2011.

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