Il mondo è bello perché è vario e questo vale anche per le Forze Armate, in particolare se passate da Pesaro e vi fermate per qualche ora nella sede del Reggimento “Pavia”. Sì, lo immagino alcuni di voi ci sono già stati di leva, ma l’unità è molto cambiata da allora poiché, 13 anni fa, è passata da centro addestramento reclute a unità psyops.
COMFOSE Parte del Comando Forze Speciali Esercito (COMFOSE), il personale del “Pavia” è addestrato per una specialità assolutamente peculiare e unica in ambito Difesa, le psyops appunto. Ma non si tratta di “psycological operations” nel senso comune e generico del termine (guerra psicologica), quanto di un’uso della comunicazione per acquisire il consenso, conquistare la fiducia delle popolazioni locali ed informarle su pericoli (mine, terroristi) o invitarle a collaborare con le autorità NATO per la sicurezza di persone e cose, in teatri difficili e delicati.
Guerra, sì ma che “passa” per il giornalismo e i suoi canali: web, carta, socials al fine di conquistare un bacino di pubblico il più ampio possibile.
“Linea editoriale” Non fosse per qualche veicolo e alcune altane, parrebbe di trovarsi in uno studio televisivo. Non fraintendetemi, il rispetto della forma e l’attaccamento all’identità sono le prime cose che si notano, ma a fare la differenza è l’approccio con il mondo dell’informazione: “continua a leggre in fondo alla pagina”
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