Il militare si è dovuto difendere dalle accuse. Dopo un anno il giudice ha riconosciuto la particolare tenuità del fatto e lo ha assolto.
L’anno scorso l’imputato assieme a due amici palermitani raggiunge l’ex miniera di zolfo “Tumminelli” a Caltanissetta. Sul posto trovano un uomo che si qualifica come carabiniere. Li invita ad allontanarsi perché, a suo dire, il sito minerario è di proprietà di un suo familiare, e chiama i colleghi.
I tre vengono identificati e perquisiti. Il militare denuncia di avere in tasca un coltello a serramanico. Finiscono sotto inchiesta per violazione di domicilio e per avere portato fuori dalla propria abitazione, senza giustificato motivo, il coltello.
Nel corso delle indagini preliminari, il pubblico ministero condividendo parzialmente le argomentazioni difensive del legale del militare, l’avvocato Rosario Didato, ha chiesto l’archiviazione per la violazione di domicilio; mentre per la storia del coltello è stato emesso un decreto penale di condanna.
La difesa si è opposta con contestuale richiesta di giudizio abbreviato condizionato all’esame dell’imputato. Il militare ha spiegato e giustificato l’occasionalità dell’episodio e il giudice lo ha assolto non essendo punibile per particolare tenuità del fatto.