Il ministro degli esteri Tajani durante il suo viaggio istituzionale in Cina, iniziato lo scorso 3 settembre e che terminerà domani,5 settembre 2023, ha incontrato i militari dell’Aeronautica italiana.
Un gruppo di ufficiali e sottufficiali che lo hanno invitato a partecipare al “rituale urlo” del Ghere Ghere Ghez, usato dal personale dell’Arma azzurra a coronamento di tutti gli eventi e le occasioni importanti, ovvero nelle riunioni conviviali, nelle mense, durante i brindisi o nel corso di speciali ricorrenze.
L’incontro – riporta Agenzia Nova – è avvenuto durante il ricevimento offerto dall’ambasciatore d’Italia a Pechino, Massimo Ambrosetti, in onore della delegazione guidata da Tajani, e dei rappresentanti dell’imprenditoria italiana in Cina.
Le origini del Ghere Ghere Ghez
Sebbene non vi sia una versione ufficiale circa le origini del Ghere Ghere Ghez, quella predominante risulta essere una forma onomatopeica che rappresenta il verso dell’aquila nell’atto di ghermire la preda.
Una seconda versione narra che l’urlo tragga origine dal rumore del dispositivo di sincronizzazione tra la mitragliatrice e l’elica sui primi aerei da caccia. Questo dispositivo permetteva il passaggio dei colpi attraverso le pale.
Il Ghere Ghere Ghez nella prima guerra mondiale
Il Ghere Ghere Ghez iniziò ad essere utilizzato per la prima volta durante la grande guerra. Era un urlo propiziatorio per un’imminente missione , ma anche la celebrazione di un ritorno vittorioso dei piloti italiani nei campi di aviazione. A volte, purtroppo, era anche l’ultimo saluto al militare morto in battaglia.