Generale Mini, Libia?Interessi contrastanti tra Francia e Italia

Le frizioni tra Italia e Francia sullo scacchiere libico, smentite ieri dal ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, esistono e sono legate agli “interessi contrastanti” sul piano anche economico, in primis a quelli di Eni, secondo il generale Fabio Mini, intervistato da askanews. Sulla diffidenza e le incomprensioni tra Roma e Parigi oggi l’agenzia France Presse pubblica un ampio servizio, rimettendo sul tavolo anche i raid su Sirte, disconosciuti dalla Francia. Per l’ex capo dalla missione Kfor, i misteriosi bombardamenti di cui nessuno si assume direttamente la paternità sono comunque “più che altro a scopo dimostrativo”: azioni da spendere sul tavolo negoziale del futuro libico e di un possibile intervento militare internazionale.

“Ci sono frizioni tra interessi – ha spiegato il generale Mini – interessi contrastanti perchè la Libia è stata da sempre vista come un campo di gioco dell’Italia. La nostra Eni storicamente non è mai stata una semplice impresa commerciale o estrattiva in Libia, ma molto molto di più, nel bene e nel male.

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