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Forze Armate. Spunta l’ipotesi d’innalzamento graduale dell’età ordinamentale

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Innalzamento graduale dell’età ordinamentale fino a 62 anni. Ecco perché non è mistero quello che potrebbe accadere con la prossima riforma pensioni.

La pensione dei militari potrebbe cambiare. Nel mirino dei tecnici riformatori delle pensioni ci sarebbe, fra le varie opzioni di una prossima revisione del sistema, anche l’innalzamento del limite ordinamentale di 2 anni per i ruoli e gradi più bassi. Cioè non più 60 anni, ma 62 per la cessazione dal servizio.

L’innalzamento sarebbe graduale nel tempo, tre mesi all’anno fino a completamento della riforma a regime. Coinvolgerebbe la generalità del personale militare e appartenete alle forze di polizia, ivi inclusi i vigili del fuoco. Tutte indiscrezioni non confermate, ben inteso, ma che circolano ormai da tempo.

Militari in pensione a 62 anni

La riforma è dettata da due particolari esigenze. La prima è dettata dall’innalzamento della speranza di vita legata all’età pensionabile che, per il personale militare, non è mai stata applicata dopo la riforma Fornero. Mentre per tutti gli altri lavoratori è realtà già da parecchi anni.La seconda è dovuta a questioni economiche.

Il costo dell’intervento pubblico tramite il fondo di perequazione per le pensioni di vecchiaia sta diventando sempre più oneroso. Questo perché la liquidazione dei trattamenti pensionistici richiede più soldi per compensare la differenza risultante dalla liquidazione con il sistema di calcolo contributivo che sta entrando gradualmente a regime.Questo articolo continua QUI

 

 

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