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Firenze, Conestà (Mosap): «Le piazze di questi giorni sono il riflesso dell’incapacità di gestire emergenza»

Anti-riot police officers, some wearing a protective respiratory mask, stand guard following a revolt of prisoners against measures including a ban on family visits, as part of new rules introduced to contain the COVID-19 coronavirus outbreak, at the Sant'Anna prison in Modena, Emilia-Romagna, in one of Italy's quarantine red zones on March 9, 2020. - Inmates in four Italian prisons have revolted over new rules introduced to contain the coronavirus outbreak, leaving at least three inmates dead during or following the clashes at the Modena Sant'Anna jail, according to prisoner rights group Antigone. The Repubblica daily reported six deaths, citing police sources. (Photo by Piero CRUCIATTI / AFP) (Photo by PIERO CRUCIATTI/AFP via Getty Images)

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«Lo abbiamo visto a Napoli, Torino, Roma e ora Firenze. Il governo manda gli agenti a fermare “i ribelli del virus”. La verità è che siam sbattuti per strada a prenderci qualsiasi cosa addosso nella totale indifferenza di chi dovrebbe assumersene le responsabilità. Non ce ne facciamo nulla dei comunicati di solidarietà, servono i fatti».

Così Fabio Conestà, Segretario Generale del Movimento Sindacale Autonomo di Polizia (Mosap).

«Hanno chiuso le scuole, bar, ristoranti e i radical chic infestano le strade contro i poliziotti, come se la colpa fosse della polizia. Mondo politico e cittadini – conclude Conestà-, prendano distanze e condannino ogni violenza».

Roma, 31 ottobre 2020


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