Erano pronti a sistemare droga nella macchina del malcapitato di turno. O a incastrarlo con l’alcoltest in cambio di 10mila euro.
I carabinieri “infedeli” di Mogoro pianificavano ogni dettaglio in collaborazione con alcuni investigatori privati.
È quanto emerso oggi nel processo che vede sul banco degli imputati Mario Arnò e Massimiliano Mazzotta