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Esercito: L’Aviazione celebra il suo anniversario

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Da 71 anni al servizio del Paese, garantendo la manovra terrestre nella e dalla terza dimensione

Esercito e aviazione iniziano a dar vita al binomio uomo-aeromobile, dal quale nascerà la “Specialità Azzurra” dell’Esercito Italiano, verso la fine del 1800. Il Ministero della Guerra, infatti, nel 1884 autorizzava la costituzione del primo Servizio Aeronautico a Roma, presso il distaccamento della Brigata Mista del 3° Reggimento Genio, con sede principale a Firenze. Il Reparto aveva in dotazione gli aerostati da ricognizione.

L’Aviazione dell’Esercito (AVES) trova le sue origini nei primi voli di guerra condotti dall’Esercito in Libia nel 1911-12. Il 1° dicembre 1951 (anno della fondazione dell’AVES), assume la denominazione di “Reparto Aerei Leggeri”.

L’Aviazione dell’Esercito “prende il volo”; inizialmente, con gli aerei leggeri “L-18” ed “L-21”, con i quali l’Esercito svolge compiti di ricognizione, osservazione del tiro di artiglieria e collegamento.

La svolta nella storia della Specialità avviene nel 1956 con l’arrivo dei primi elicotteri Agusta Bell-47. Il decollo e l’atterraggio in una zona ristretta e il volo tattico vicino al suolo rappresentano per i militari un valore aggiunto.
Gli aeromobili dell’Esercito col tempo aumentano di dimensioni e capacità. Negli anni a seguire, entrano in servizio nuovi elicotteri tra cui il glorioso AB-205 e il CH-47. Nel 1971, la Specialità riceve il copricapo che la contraddistingue: il basco azzurro.

Trasformate le unità operative in Reggimenti, dal 12 giugno 1993 è ufficializzata la denominazione di Aviazione dell’Esercito.

Con Decreto Ministeriale del 1° giugno 1999, l’Aviazione dell’Esercito diventa una Specialità dell’Arma di Cavalleria, assumendo la denominazione di “Cavalleria dell’Aria”.
Dal 3 novembre 2003, la Cavalleria dell’Aria confluisce nella nuova Aviazione dell’Esercito, specialità di Forza Armata. Dal 25 febbraio 2022 anche la Brigata Aeromobile “Friuli” passa sotto il Comando dell’Aviazione dell’Esercito, costituendo così un’unica “famiglia azzurra”.

Oggi l’Aviazione dell’Esercito è una componente determinante per la Forza Armata.
Costituita dal complesso dei Reparti, dislocati su tutto il territorio nazionale, che impiegano gli elicotteri e gli aerei in dotazione, ha come missione quella di garantire la manovra terrestre nella e dalla terza dimensione.

Dal Comando Aviazione dell’Esercito, con sede in Viterbo, dipendono la Brigata Aeromobile “Friuli”, la Brigata AVES, la Brigata Sostegno, il 3° Reggimento Elicotteri Operazioni Speciali (REOS) “Aldebaran”, il Reparto Comando e Supporti Tattici e il Centro Addestrativo, scuola di volo e casa madre della Specialità.

Gli assetti dell’AVES possono operare come elementi da combattimento, supporto al combattimento, sostegno logistico e supporto al comando.

Possono condurre operazioni aeromobili e aeromeccanizzate e garantire supporto alle operazioni speciali. In virtù della versatilità dei suoi aeromobili, la Specialità svolge una preziosa attività di supporto aereo, incrementando l’operatività e la flessibilità dell’Esercito, sia in Patria sia all’estero. Inoltre, è impiegata per concorsi in caso di pubbliche calamità o emergenze, per interventi a salvaguardia della vita umana, per esigenze di pubblica utilità, per la tutela ambientale e per necessità di Protezione Civile, come nell’ambito della Campagna Antincendi Boschivi (AIB) cui gli aeromobili dell’Esercito contribuiscono significativamente ogni anno, assicurando rapidità d’intervento ed efficacia.

I baschi azzurri, attualmente rischierati in tre teatri operativi esteri, nel corso della loro storia sono intervenuti nelle principali missioni internazionali (Libano, Namibia, Somalia, Mozambico, Iraq, Albania, Bosnia, Kosovo, Afghanistan).

FONTE ESERCITO ITALIANO

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