“Ho 35 anni di servizio, il mio comandante, il generale Mauro D’Ubaldi, mi ha davvero commosso. E gratificato tutti noi con un pensiero che mai come stavolta ci ha reso orgogliosi di essere degli Aosta”.
Beh, la commozione ha travolto lo stesso D’Ubaldi rivolgendosi a mogli, mariti, fidanzati e fidanzate, nonni e nonne, figli e figlie di uomini e donne che l’Italia (e non solo) non dimenticherà.
Già, perché se ti dicono di star fuori quattro mesi per chiudere una missione ci sta, poi ti avvisano che c’è il rischio di restare e poi, a marzo, allunghi ancora… Insomma, quei nove di missione l’han fatta pure quelli che erano a casa.