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Donne e Forze Armate. La parità in uniforme

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Donne e Forze Armate. La parità in uniforme”. Questo il titolo del convegno organizzato dallo Stato Maggiore della Difesa per il ventennale dell’ingresso delle donne nelle Forze Armate e nella Guardia di Finanza. 

Un momento di riflessione e confronto su un tema attuale e importante anche per tutti coloro che hanno responsabilità pubbliche, a maggior ragione se queste sono di natura politica.

Al primo dibattito intitolato “Da Ascoli a Herat: venti anni di donne soldato”, insieme al Sottosegretario Tofalo sono intervenuti, tra gli altri, il Ministro per le pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti, il Sottocapo di Stato Maggiore della Difesa, Generale di Corpo d’Armata Luigi De Leverano, i Capi delle Forze Armate, il professore Fabrizio Battistelli, sociologo ed esperto di organizzazioni militari.

“Ad oltre 20 anni di distanza, sono convinto che la risposta più concreta ai propositi di quegli anni risieda oggi nelle oltre 16 mila donne in uniforme impegnate a garantire, con abnegazione e spirito di sacrificio, il loro supporto in tutte le articolazioni della Difesa, sul territorio nazionale e nei teatri all’estero”, ha detto Tofalo. “Nel tempo i passi in avanti sul fronte della parità di genere sono stati molti e il ruolo delle donne in uniforme è cresciuto tanto quanto l’attenzione nei loro confronti, all’interno di una prospettiva sempre più orientata alla integrazione di genere e alla promozione dell’empowerment femminile”.

L’Ammiraglio di  Divisione Giacinto Ottaviani, Capo del I reparto Personale dello Stato Maggiore della Difesa che ha anche la cogestione della Presidenza del Consiglio Interforze sulla prospettiva di genere del capo di SMD, nell’ambito del Panel della Difesa dedicato alle donne in uniforme , ha dichiarato:

“Dal 2012 presso il Reparto Personale dello Stato Maggiore della Difesa c’è una precisa articolazione sulle ‘Pari opportunità e la prospettiva di genere’ che vigila su parità e prevenzione di ogni discriminazione e coordina anche tra tutte le FFAA le diverse attività, come codici etici e di comportamento, che discendono dalle norme comunitarie”.

 “Ci basiamo molto anche sulla rete dei formatori con la figura del gender advisor, che è un ufficiale con un’esperienza almeno decennale e il gender focal point che è un sottoufficiale e svolgono consulenza per i Comandanti in teatro operativo.

Vogliamo anche realizzare una terza offerta formativa anche per la truppa e il personale esecutivo. Puntiamo molto sui Comandanti”. ( fonte DIRE)

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