La moglie non ha più lacrime per piangere. A quattro anni di distanza, arriva il rinvio a giudizio per due medici dell’ospedale di Biancavilla, imputati per la morte del finanziere Carmelo Viaggio. I medici di turno al pronto soccorso, quella maledetta notte del 24 giugno 2013, pensavano di essere davanti a un caso di polmonite, addirittura si parlò di una possibile aviaria, ma dopo sei ore di rimpalli tra un ospedale e l’altro della provincia di Catania, Carmelo Viaggio moriva a causa di uno scompenso metabolico.
Non un fatto imprevedibile, visto che alle 4 del mattino, come ha ricostruito il legale Francesco Navarria, specialista in responsabilità medica – poco dopo l’arrivo nell’ospedale di Biancavilla, il finanziere, accompagnato dalla moglie, aveva messo nero su bianco la sua patologia: scompenso glicometabolico.
Di tutta risposta aveva ricevuto un codice verde. Solo che mentre il tempo passava, le sue condizioni peggioravano, passando in chetoacidosi, acidosi metabolica e respiratoria, insufficienza respiratoria e arresto cardiaco. Quella difficoltà a respirare sarebbe stata interpretata come una polmonite con sospetta aviaria. Leggi tutto, clicca QUI