29 aprile 2024 1° Lgt. in pensione Antonio Pistillo
Il 24 aprile c’è stato il primo incontro per il rinnovo del contratto del Comparto Difesa e Sicurezza per il triennio 2022-2024, con la novità che per la prima, oltre ai sindacati delle Forze di Polizia a ordinamento civile, si sono sedute al tavolo anche le Associazioni professionali a carattere sindacale tra militari rappresentative di Forza Armata e di Polizia a ordinamento militare.
Il Ministro Zangrillo ha confermato lo stanziamento di 1,5 miliardi per tutto il comparto, sostenendo che è il massimo sforzo possibile visto le difficoltà economiche e presentato la tabella del Ministero dell’Economia e delle Finanze con la distribuzione delle risorse e i relativi aumenti medi lordi per singolo Corpo di Polizia e Forza Armata (Vedi tabelle in fondo all’articolo)
Gli aumenti lordi medi a regime dal 2024 sono i seguenti:
Arma dei Carabinieri 2.607 euro;
Guardia di Finanza 2.666 euro;
Polizia Penitenziaria 2.457 euro;
Polizia di Stato 2.580 euro;
Esercito Italiano 2.360 euro;
Aeronautica Militare 2.640 euro;
Marina Militare 2.603 euro;
Capitaneria di Porto 2.631 euro
L’aumento medio tiene conto anche delle competenze accessorie, per cui il prossimo passaggio sarà quello di definire l’allocazione di una parte delle risorse sul solo trattamento stipendiale fondamentale (competenze fisse e continuative) e conseguente distribuzione pro-capite in relazione al grado.
Ogni sindacato ha presentato le proprie istanze rivendicative che hanno come unico denominatore comune la rimostranza dell’insufficienza delle risorse stanziante in quanto, a fronte di un’inflazione di oltre il 16% nel periodo di riferimento (IPCA il parametro di riferimento degli adeguamenti contrattuali del solo 2022 e 2023 ammonta al 14,6%), l’aumento medio della retribuzione è solo del 5,89%.
Infatti, alcune associazioni hanno proposto di utilizzare tutte le risorse attualmente disponibili per aumentare solo il trattamento fisso per garantire a tutto il personale il massimo incremento stipendiale, rinviando ad un ulteriore stanziamento per l’aumento della parte accessoria.
Pur non essendo ancora definita la parte delle risorse che andrà ad incrementare la retribuzione fissa, è possibile stimare quale sarà l’aumento lordo in relazione al singolo grado se non ci saranno ulteriori stanziamenti.
La tabella a seguire indica la stima dell’aumento lordo per il 2022 e 2023 e quello lordo e netto a regime nel 2024 delle Forze Armate.
Il governo pare voglia mantenere la promessa fatta dalla premier Giorgia Meloni in un incontro nel 2023 con le organizzazioni sindacali e le rappresentanze del personale di Forze Armate, Forze di Polizia e Vigili del Fuoco per definire quanto prima un accordo per il rinnovo di contratto, tant’è che già prima del 24 aprile il Ministero dell’Economia aveva pubblicato una tabella con la distribuzione delle risorse, con i relativi aumenti medi lordi.
Procedura inusuale, infatti, la tabella con le risorse non vede la luce se non dopo i primi incontri dopo aver tracciato le linee guida dell’accordo. Pertanto, è possibile che l’accordo arrivi in tempi brevi, ma non facilmente definibili ed a tal proposito sono state elaborate due ipotesi.
La prima, quella più plausibile, con la messa in pagamento da gennaio 2025 e la seconda da luglio prossimo.