Dall’Africa al terrorismo interno: quei corpi d’élite preparati a tutto

Il nuovo «Libro bianco della Difesa», reso pubblico solo qualche mese fa, indica una progressiva maggiore integrazione fra le varie componenti dello strumento militare come uno dei principali obiettivi da conseguire nei prossimi anni. Nelle Forze Armate esiste però già un settore, quello delle forze speciali, in cui l’unificazione – avviata nel 2004 – è stata portata avanti con decisione tale che sin dal 2008 il Comando Interforze per le Operazioni delle Forze Speciali (Cofs per chi condivida la passione Nato per gli acronimi) è stato giudicato dall’Alleanza Atlantica come un comando Idoneo a gestire operazioni speciali nell’ambito della Nato Response Force.

Alle dipendenze del Cofs, dislocato a Centocelle con dipendenza diretta dallo Stato Maggiore della Difesa, è stata posta una serie di unità che costituiscono l’aristocrazia delle nostre Forze Armate. L’Esercito ha fornito il 9º Reggimento d’assalto Paracadutisti «Col Moschin». Un reparto che è l’erede delle glorie della Brigata Paracadutisti Folgore e dei reparti di Arditi della prima e seconda Guerra Mondiale.

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