I contestatissimi correttivi al Riordino contengono alcune norme che rievocano la tanto auspicata A.R.Q. (Aspettativa Riduzione Quadri) . Che sia la volta buona? Parrebbe proprio di si.
Nel testo dei correttivi si apprende di una rimodulazione della rubrica e del testo dell’articolo 2209-septies al fine di precisare che le disposizioni transitorie dell’istituto dell’aspettativa per riduzione quadri che normalmente si applicano a generali e colonnelli, sono riferite al personale fino al grado di tenente colonnello e gradi corrispondenti, fugando eventuali dubbi interpretativi dovuti alla precedente formulazione che faceva riferimento al “personale non dirigente“.
Viene modificato anche il comma 3 eliminando la preclusione per il personale collocato in arq dalla disponibilità all’eventuale impiego per esigenze del Ministero della difesa o di altri Ministeri.
Se questa norma venisse applicata, molto probabilmente l’Aspettativa Riduzione Quadri andrà a sostituire l ‘istituto dell’ Ausiliaria ( cd. scivolo) . Negli ultimi anni l’iscrizione nei ruoli dell’ausiliaria accontenta solo poche centinaia di militari tra le tre ffaa. e questi numeri sono in continua diminuzione. Tramite l’A.R.Q. questo potrebbe cambiare.
La modifica prevede, inoltre, l’esclusione dalle procedure di avanzamento che comportano l’eventuale promozione o conferimento della qualifica di primo luogotenente o della qualifica speciale con decorrenza successiva al collocamento in aspettativa per riduzione di quadri.
I vantaggi dell’ A.R.Q. sono già stati discussi in passato dalla nostra redazione, anche se nel caso di specie non mancano alcuni lati negativi che tratteremo in seguito.
Vantaggi
Questo istituto permetterebbe di lasciare il servizio attivo con uno stipendio netto ridotto del 5%. La domanda, qualora gli Stati Maggiori decidessero finalmente di stilare i “decreti attuativi“, potrà essere presentata a 7 anni dal limite ordinamentale. Durante il periodo di aspettativa si continuerà a versare i contributi utili ai fini pensionistici fino al limite ordinamentale, ovvero 60anni.
Da info pervenute in redazione, l”Aeronautica Militare pare sia già un passo avanti rispetto alle altre Forze Armate. In una missiva inviata a tutto il personale, al fine di acquisire informazioni circa l’interesse all’impiego, la Forza Armata Azzurra ha chiesto esplicitamente la “disponibilità al richiamo senza assegni per il personale collocato in A.R.Q..”
Lo scorso 17 settembre il SIAM “Sindacato Aeronautica Militare” aveva chiesto l’apertura di un tavolo di confronto con la compagine politica proprio sul tema dell’ A.R.Q.. ( leggi QUI)
Quali potrebbero essere i risvolti negativi di questa proposta?
Come tutti i testi di legge in approvazione, dietro alcune norme potrebbe celarsi l’inganno. Ad esempio l‘A.R.Q. applicata nei termini su indicati non prevede l’ avanzamento al grado superiore durante il periodo di aspettativa, quindi graverebbe i termini economici sul TFS ed in parte sulla retribuzione mensile .
Inoltre non viene chiarito se un eventuale richiamo in servizio avvenga solo in ambito civile della difesa/polizia/pubbliche amministrazioni o anche in ambito militare, ovvero indossando le “stellette”, oltre a non chiarire affatto eventuali distanze chilometriche dal posto di lavoro eventualmente indicato dallo “Stato Maggiore Difesa” o eventuale altra autorità preposta.
In ultimo, il T.F.S. ( trattamento di fine rapporto) in regime di A.R.Q. viene corrisposto soltanto al compimento del sessantesimo anno di età. Rimane forte il dubbio sull’ eventuale disponibilità delle banche a concedere l’anticipo di una parte del T.F.S. così come avviene con “quota 100”.