Forte la polemica dopo che Stato Maggiore Difesa ha reso noti i correttivi che intende apportare al riordino delle carriere del 2017.
Dopo il comunicato del Cocer Ruolo Marescialli, arriva puntuale quello del Ruolo Graduati. I correttivi sembrano non accontentare proprio nessuno e come al solito ci si ritrova con le promesse non mantenute della politica. L’uscita di scena della Trenta probabilmente ha favorito il ritorno ai vecchi giochi di potere, causando un ulteriore disastro sperequativo, proprio come negli ultimi due riordini.
Ieri il consiglio dei Ministri, sordo a tutti gli appelli dei sindacati, dei cocer e dei portali d’informazione a carattere militare, si è riunito ed ha approvato, in esame preliminare, due decreti legislativi sul Riordino delle Carriere . In attesa della pubblicazione dei due decreti, vi proponiamo di seguito il comunicato stampa :
REVISIONE DEI RUOLI DELLE FORZE DI POLIZIA E DEI RUOLI E DELLE CARRIERE DELLE FORZE ARMATE
1. Disposizioni integrative e correttive, a norma dell’articolo 1, commi 2 e 3, della legge 1 dicembre 2018, n. 132, al decreto legislativo 29 maggio 2017 n. 95, recante disposizioni in materia di revisione dei ruoli delle Forze di polizia, ai sensi dell’articolo 8, comma 1, lettera a), della legge 7 agosto 2015, n. 124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche (decreto legislativo – esame preliminare)
2. Disposizioni in materia di riordino dei ruoli e delle carriere del personale delle Forze armate ai sensi dell’articolo 1, commi 2, lettera a), 3, 4, e 5, della legge 1° dicembre 2018, n. 132 (decreto legislativo – esame preliminare)
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione Fabiana Dadone, ha approvato, in esame preliminare, due decreti legislativi che, in attuazione della legge 1° dicembre 2018, n. 132, introducono disposizioni integrative e correttive in materia di revisione dei ruoli delle Forze di polizia, nonché disposizioni in materia di riordino dei ruoli e delle carriere del personale delle Forze armate.
I due testi, nel rispetto del principio della equiordinazione per il Comparto sicurezza-difesa, intendono realizzare un miglioramento della funzionalità complessiva dell’organizzazione delle Forze di polizia e delle Forze dell’ordine, attraverso l’ampliamento delle opportunità di progressione in carriera del personale; la valorizzazione della professionalità, da raggiungersi anche grazie alla modifica della disciplina sui corsi di formazione iniziale e sui titoli di studio per l’accesso e, inoltre, la rivisitazione dei requisiti di condotta attraverso un allineamento alle disposizioni del codice dell’Ordinamento militare.
Particolare tutela è riservata alle donne in stato di gravidanza che partecipano ai concorsi pubblici per il reclutamento. Si prevede, in particolare, che in caso d’impossibilità di essere sottoposte agli accertamenti per l’idoneità fisico-psico-attitudinale, siano ammesse d’ufficio, anche in deroga, per una sola volta, ai limiti di età, a svolgere i predetti accertamenti nell’ambito del primo concorso utile successivo alla cessazione dello stato di gravidanza.
I due testi consentono di intervenire anche sulle dotazioni organiche complessive delle Forze di polizia attraverso una loro eventuale rideterminazione, in ragione delle aggiornate esigenze di funzionalità e della loro consistenza effettiva alla data del 1° gennaio 2019, ferme restando le facoltà assunzionali autorizzate e non esercitate alla medesima data.
Dopo il cocer Marescialli, intanto arriva puntuale anche l’appello al Presidente del Consiglio dal cocer Graduati:
Lo Stato Maggiore Difesa in data 25 settembre c.a., ha incontrato il Consiglio Centrale di Rappresentanza Militare sul Provvedimento Correttivo al Riordino delle Carriere.
Durante l’incontro, svolto a nostro parere con colpevole ritardo in considerazione dell’imminente scadenza dei tempi di delega, è emersa con evidente chiarezza l’inutilità della riunione, in quanto si è appreso che il pacchetto normativo è stato consegnato agli organi competenti già a Luglio 2019!
Inoltre, dall’esposizione dell’elaborato, si è preso atto in modo evidente del mancato accoglimento delle proposte dei Graduati, inserite all’interno del documento consegnato allo Stato Maggiore Difesa con delibera n.13 del 19 Marzo 2019, mortificando le legittime aspettative del Personale.
E’ fondamentale evidenziare che il Riordino doveva avere, quale prerogativa, la valorizzazione professionale ed economica dei Ruoli Bassi.
Questo principio – sostengono i graduati – più volte esternato dalla compagine Governativa, è stato a nostro giudizio disatteso in questo provvedimento di Riordino.
Ne deriva, quale conseguenza immediata, che l’eventuale assenza di norme funzionali all’Unificazione dei Ruoli, farebbe perdere al personale da noi rappresentato, in modo irreversibile, ogni legittima aspettativa di crescita professionale, personale ed economica. Appare quindi incomprensibile la mancanza di reale apertura delle carriere attraverso lo snellimento delle procedure concorsuali, prevedendo, in un ampio periodo transitorio, l’eliminazione dei limiti d’età per la partecipazione a tutti i concorsi interni.
Inoltre – continua il comunicato – tra le altre questioni pregiudiziali particolarmente sentite dalla Categoria, quella relativa all’assegno di funzione per il Personale avente 17 anni di servizio, pur rappresentando un mero riallineamento economico, parrebbe oggetto di ostruzionismo da parte di altre Amministrazioni interessate, e allo stato non troverebbe pieno accoglimento, non sanando pienamente la sperequazione economica e previdenziale che perdura da oltre un ventennio ai danni del Personale Graduati.
Si osserva drammaticamente – concludono i delegati -.che la mancanza di adeguate norme, da noi più volte proposte, rappresenta un danno verso il Personale condannato a demotivazione professionale.
In tutto questo attendiamo ancora risposte dalla silente Politica.
Presidente Conte, ad oggi i Graduati del Comparto Difesa non possono condividere la soddisfazione da Lei espressa!
Roma,26 settembre 2019