CON LA MANOVRA CAMBIANO LE DETRAZIONI FISCALI. CHI CI GUADAGNA? NESSUNO, CI PERDONO TUTTI.

 21 ottobre 2024 1° Lgt. in pensione Antonio Pistillo

Quante volte abbiano detto o sentito dire “non è giusto che chi ha un reddito di 1 milione di euro l’anno fruisca delle mie stesse detrazioni del 19%, per esempio, per spese mediche o mutuo”

Non voglio entrare nel merito di tale affermazione, giusta o sbagliata che sia, ma so che con la legge di bilancio del 2020 il governo fece suo questo pensiero, prevedendo un azzeramento delle detrazioni al 19% per i redditi sopra i 240.000 e una riduzione per i redditi sopra 120.000 euro, ma con poco coraggio; infatti non rientravano nel taglio quelle più consistenti come i bonus casa che sicuramente sarebbero state le prime ad essere oggetto di ridimensionamento/azzeramento da chi auspicava un provvedimento di operazione sociale attraverso le detrazioni fiscali. Infatti, l’agenzia delle entrate ha comunicato che le risorse recuperate sono state di poco conto.

Nel nuovo taglio delle tax expenditures dal 2025, invece, entreranno nelle soglie tutte le detrazioni, anche quelle escluse dal provvedimento del 2020, quindi anche in bonus casa. La stretta sui bonus nel 730 dovrebbe risparmiare le deduzioni, come contributi previdenziali e assistenziali, contributi per colf e badanti, assegni al coniuge e previdenza complementare che evitano la tagliola delle soglie legate al reddito e alla composizione del nucleo familiare. Un aspetto non di poco conto, considerando che si tratta di una partita che nelle dichiarazioni dei redditi presentate nel 2023 ha riguardato ben 27,6 miliardi di oneri deducibili che hanno generato una media di 3.856 euro di risparmio fiscale per contribuente.

Premesso che un taglio delle detrazioni è, di fatto, un aumento delle tasse, credo che quello che faccia la differenza sia cosa ci fai con le risorse recuperate, perché un conto se finiscono nella fiscalità generale, un altro se vanno a famiglie con redditi bassi e con familiari a carico.

Purtroppo, anche il taglio a partire dal 2025, come quello dal 2020, non va in questa direzione perché non aumenteranno le detrazioni fiscali per famiglie con redditi bassi e con familiari a carico, bensì quest’ultime potranno contare su un plafond più alto di oneri detraibili per abbattere le imposte dovute, ma non diminuiranno nemmeno di un centesimo in più la tassazione rispetto alla norma attualmente vigente. Anche con l’introduzione di un quoziente familiare che innalzerà la soglia quanto più basso sarà il reddito e quanto più saranno i componenti della famiglia, il risparmio fiscale non sarà mai superiore a quello determinato con le regole attuali

Lo specchio a seguire alcuni esempi di come dovrebbero essere le soglie

È opportuno precisare che tali nuovi limiti valgono dal 2025 (dichiarazione dei redditi 2026) e verranno applicati esclusivamente sulle spese dell’anno prossimo, quindi saranno escluse le spese effettuate in passato ancora da recuperare nelle prossime dichiarazione dei redditi ovvero compiute entro il 31/12/2024. Per esempio, una spesa di ristrutturazione liquidata nel 2024 ovvero in anni precedenti seguirà il suo corso regolare di detrazione del 50% spalmata su 10 anni e sarà esclusa dal nuovo massimo delle spese detraibili in base al reddito, come da esempi a seguire.

Inoltre, si segnala che ai fini del montante ammesso a detrazione si potrà esercitare un’opzione sulle spese che si intende scalare dalle tasse, selezionando sulla base della maggiore convenienza le spese da inserire nel paniere per perdere il meno possibile.

Infine, in merito ad alcuni quotidiani che hanno scritto “nuove detrazioni, ecco chi ci guadagna”, si ribadisce che nessun contribuente avrà un maggiore sconto fiscale in sede di dichiarazione dei redditi, nella migliore della ipotesi non ci sarà nessuna differenza, anzi anche una famiglia con un reddito di 60 mila euro annui e con 1 figlio avrà un risparmio inferiore alla normativa vigente, come evidenziato nell’ultimo esempio sopra.

In sintesi:

 nessun contribuente troverà giovamento;
 i più penalizzati saranno i single con reddito sopra i 100 mila euro:
 i meno penalizzati i contribuenti con più di tre figli e un reddito inferiore a 50 mila euro.

Tuttavia, come si evince dall’esempio, per una famiglia senza figli, con un reddito di 60 mila euro annui e una spesa di 5.000 mila euro per spese detraibili compiuta nel 2025, il minore risparmio fiscale avrà un valore irrisorio

Condivisione
Metti un like alla nostra pagina facebook, Clicca QUI. Ci trovi anche su Telegram, Clicca QUI. (Se non hai Telegram, Clicca QUI)

Lascia un commento