27 ottobre 2023 1° Lgt. in pensione Antonio Pistillo
DOMANDA
Egregio Collega, ho deciso, dopo aver valutato la simulazione di quello che sarà il mio trattamento di pensione, di cessare, convintamente, dal servizio l’anno prossimo, ma leggendo i giornali di questa mattina non ho più questa certezza, in quanto si parla (in particolare il messaggero) di una forte penalizzazione per le pensioni decorrenti dal 2024 per il personale nel sistema misto. È possibile che tale decurtazione possa essere così smisurata?
RISPOSTA
L’art. 34 della bozza della legge di bilancio stabilisce che le quote di pensione a favore degli iscritti alle Casse CPDEL, CPS e CPI, confluite in principio all’Inpdap e poi all’Inps, liquidate col sistema misto (meno di 18 anni al 31/12/95), relativamente alla quota parte di pensione calcolata col sistema retributivo, deve essere calcolata con l’applicazione dell’aliquota di rendimento prevista nella tabella di cui all’allegato II della presente legge, anziché trovare applicazione la tabella A allegata alla legge 26 luglio 1965, n. 965 e quelle della cassa CPUG con l’applicazione dell’aliquota prevista nell’allegata tabella A, invece di quella allegata alla legge 24 gennaio 1986, n. 16
Si presume, pertanto, che per i lavoratori del pubblico impiego iscritti alla ex cassa Stato (Ctps), nella quale rientrava anche il personale del comparto difesa, sicurezza e pubblico soccorso, non siano interessati dalla norma, in quanto i coefficienti di rendimento risultano individuati dall’articolo 44 del Dpr 1092/1973 per il personale civile e art. 54 per quello militare.
Si approfitta dell’occasione per evidenziare che l’allungamento della finestra di tre mesi pare riferirsi esclusivamente alle cessazioni con quota 103 e 104 e non interessare le pensioni anticipate, di vecchiaia e di anzianità.