Il Decreto legislativo n. 7 del 28 gennaio 2014 a firma dell’allora Ministro della Difesa Roberta Pinotti, potrebbe concretizzarsi nella prossima soppressione del “Comando Militare Esercito “Molise”. Ieri Fabrizio Ortis , ortavoce al Senato del M5S, ha ritenuto l’atto “ingiustificabile”
Il portavoce al Senato del MoVimento 5 Stelle, Fabrizio Ortis, ieri ha preso posizione sulla previsione di soppressione del “Comando Militare Esercito “Molise” . Secondo il parlamentare,il provvedimento di soppressione non è giustificabile né sotto l’aspetto della produttività né sotto quello dei costi di esercizio:“Non si può consentire che la nostra regione perda ulteriori presìdi sul territorio, i molisani non sono inferiori a nessuno e meritano dignità pari agli altri cittadini”.
“Lo scorso 1° marzo ho fatto visita ufficiale presso il CME Molise- ha dichiarato il parlamentare durante il suo intervento- e, in quell’occasione, ho avuto modo di conoscere sia il livello d’integrazione sul territorio del Comando, unico ente dell’Esercito presente in regione, sia la professionalità e la determinazione di tutto il personale, che da sempre rappresenta un sicuro punto di riferimento per l’intera comunità locale.
Gli indicatori previsti dal D. Lgs. n. 7 del 28 gennaio 2014 traggono ispirazione da logiche aziendali, per cui un provvedimento di soppressione di un ente dovrebbe dipendere o dalla scarsa produttività o dagli eccessivi costi di esercizio- ha continuato Ortis-. Per il CME, tuttavia, non è questo il caso: per quanto riguarda l’indice di produttività, l’ente è al di sopra di molti reparti presenti in regioni ben più popolose; per quanto riguarda invece i costi di gestione, essi ammontano a una spesa annua di circa 60.000 mila euro, mentre l’eventuale chiusura graverebbe paradossalmente sul bilancio della Difesa per almeno 400mila euro, necessari tra l’altro solo a garantire soltanto l’indennità di trasferimento del personale militare disciplinata dalla Legge 86 del 2001”.
“Un precedente unico e inaccettabile con conseguente affidamento al CME Abruzzo di tutte le attività presidiarie e promozionali per il reclutamento, delle iniziative nel campo del collocamento al lavoro dei militari congedati, di quelle di raccordo con le istituzioni locali e di front office con il pubblico; attività queste- ha detto Ortis- cosi come già ipotizzato dal Comando abruzzese, di difficile attuazione”.
“Per ultimo , ma non meno importante-ha concluso il membro della 4ª Commissione permanente Difesa– la sciagurata ipotesi di una soppressione aprirebbe la questione delle emergenze; a tal proposito mi preme ricordare come il territorio molisano sia considerato tra le zone, così come la storia ci ha più volte insegnato, a più alto rischio sismico d’Europa”. Pertanto, in caso d’emergenza, il Molise sarebbe l’unica Regione italiana a non avere alcun presidio militare che assicurerebbe la vitale, quanto immediata funzione operativa e di coordinamento per il rapido e corretto funzionamento della macchina militare. Il portavoce pentastellato ha esortato quindi il Ministero della Difesa ad adoperarsi per evitare la chiusura dell’ ente, auspicando un potenziamento delle sue funzioni.