Il Cocer Esercito chiede il riconoscimento della licenza straordinaria al personale militare che non riesce a gestire la prole a causa dell’emergenza provocata dalla diffusione del coronavirus.
I delegati dell’Esercito auspicano che venga redatta una direttiva volta a disciplinare la posizione amministrativa del personale che , per causa di forza maggiore, sia costretto a rimanere a casa per assistere i propri figli.
La richiesta del Cocer è rivolta alle famiglie in cui entrambi i coniugi , facenti parte del sistema di prevenzione e protezione nazionale, come poliziotti, medici, paramedici etc. e siano residenti nella stessa sede di servizio, o comunque in sedi interessate da emergenze come quella in atto, siano messi in condizioni tali da poter accudire la propria prole.
Quando uno dei due coniugi è interessato da attività lavorativa indifferibile, come ad esempio sta avvenendo nel caso del coronavirus , e che per comprovati motivi ( chiusura scuole etc.) , l’altro coniuge sia costretto a rimanere a casa per accudire i propri figli, la direttiva interverrebbe in aiuto di quest’ultimo genitore permettendogli di fruire di giorni di licenza straordinaria.
Sono molti i militari che stanno fruendo della propria licenza ordinaria – sostengono i delegati del Cocer – perché non esiste alcuna direttiva che disciplini tali situazioni e non ravvediamo altra soluzione se non quella di convertire le richieste di licenza ordinaria, a far data dallo scorso 24 febbraio 2020, in licenza straordinaria per gravi motivi.
Di seguito la delibera integrale
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