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«CI SONO CRITICITÀ SUI VACCINI PER I MILITARI, RACCOMANDIAMO LE MONODOSI»

Vaccini. ANSA/UFF STAMPA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO ++NO SALES, EDITORIAL USE ONLY++

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«Dalla testimonianza di alcuni militari affetti da patologie contratte in servizio si sono tratti significativi elementi a conferma che non sempre sia stata richiesta, analizzata o comunque approfondita, da parte del medico vaccinatore, l’analisi pre-vaccinale del militare sottoposto, e analogamente è emerso, con preoccupante ricorrenza, che alcuni medici vaccinatori non si attengono nel somministrare i vaccini alle norme di precauzione».

Lo si legge nella relazione conclusiva della commissione d’inchiesta parlamentare sull’uranio impoverito, presentata oggi alla Camera. In pratica o non si vaccina laddove serve e sopratutto se si vaccina non si sta attenti alla singola storia del militare che si ha davanti (ovvero precedenti vaccinazioni, malattie superate, precedenti missioni e via dicendo).

URANIO IMPOVERITO: VACCINI SUI MILITARI? MEGLIO MONODOSE

«La commissione – aggiunge – al fine di garantire una effettiva tutela della salute (e della sicurezza) dei militari impegnati in Italia e all’estero, nonché per perseguire la sicurezza nella somministrazione dei vaccini, nell’ottica dell’eliminazione o quanto meno della massima riduzione del rischio di effetti negativi conseguente all’uso di vaccini in dosi multiple, raccomanda l’utilizzo di vaccini monodose, stante la concreta possibilità che il militare, data l’età adulta, risulti già immunizzato contro alcuni antigeni contenuti nei vaccini in dosi multiple». «Si raccomanda altresì – prosegue il documento  -che non vengano inoculati, in una unica soluzione, più di cinque vaccini, essendo questa la soglia oltre la quale possono verificarsi eventi avversi. Si raccomanda ancora una particolare attenzione all’anamnesi pre-vaccinale». Leggi tutto, clicca QUI

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