Auspico che la Ministra della Giustizia Marta Cartabia incontri preso il SAPPE e la Polizia Penitenziaria per trovare soluzioni sulle criticità del carcere dal versante del Corpo, soprattutto rispetto all’esigenza di sospendere la vigilanza dinamica ed il regime detentivo aperto che sono stati la causa principale della crescita esponenziale degli eventi critici in carcere.
Il SAPPe auspica di potere incontrare a breve la Guardasigilli per sollecitare tutele ai poliziotti per contrastare le aggressioni, le colluttazioni e i ferimenti che si verificano tante, troppe, volte all’interno dei penitenziari.
Sappiamo che ha incontrato altri attori che si occupano, marginalmente, di temi penitenziari: auspico che dimostri la sua sensibilità anche verso chi rappresenta le donne e gli uomini del Corpo di Polizia Penitenziaria”.
Lo dichiara Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE.
“Il Ministro Bonafede” – sottolinea – “si era sempre più allontanato dalla ‘sua’ forza di polizia, la Polizia Penitenziaria.
Non aveva speso, infatti, una parola per stigmatizzare le continue violenze in danno dei poliziotti e, men che meno, aveva cercato soluzioni concrete per fermare la costante spirale di violenza e, anzi, sembra che le proposte per rivedere i circuiti e le norme dell’ordinamento penitenziario, a partire dalla vigilanza dinamica delle carceri che è alla base di tutta questa violenza inaccettabile, siano state abbandonate in qualche cassetto polveroso del suo Ministero…”.
“Il tempo ed i fatti ci daranno la risposta giusta, a partire da quanto dovremo aspettare prima di incontrare la Cartabia ad un tavolo di confronto.
Nel frattempo- conclude Capece – è bene che si sappia che il personale di Polizia Penitenziaria è stanco di subire umiliazioni, ogni giorno, a causa di uno strabismo delle politiche penitenziarie che continuano a confondere Caino con Abele”
Roma, 26 febbraio 2021
Dott. Donato CAPECE – segretario generale SAPPE +
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