«Mi hanno rovinato la vita. Prima ero un carabiniere, servivo lo Stato, ora non ho più nulla. Mi sento come un bambino, ho paura di tutto, anche di rimanere da solo». La vita del vice brigadiere Luigi De Matteo, 55 anni, si è fermata il 3 luglio 2011 a Chiomonte, durante gli scontri intorno al cantiere dell’alta velocità, quando si trovò solo in mezzo a un gruppo di manifestanti, venne preso, portato nel bosco e picchiato.
Il giudice Gianluca Robaldo ha assolto per non aver commesso il fatto due attivisti che secondo la procura di Torino avevano partecipato al pestaggio.