Buoni carburante in cambio di prescrizioni meno onerose per la messa in sicurezza dei rifornimenti di gasolio a una nave cargo. È per questa ipotesi che un militare della Capitaneria di porto di Salerno, due armatori napoletano e un loro dipendente dovranno affrontare un processo con l’accusa di corruzione.
La vicenda risale all’estate del 2013, quando nelle acque del porto di Salerno si formò un’estesa chiazza scura che era il risultato di uno sversamento di litri di gasolio.
Erano finiti in mare per un errore nelle operazioni di rifornimento di carburante e sull’episodio furono aperte subito le indagini della Capitaneria. Qualcosa in quell’inchiesta sarebbe stato ammorbidito, o almeno così ritengono gli inquirenti, che dal mese prossimo porteranno le loro tesi accusatorie dinanzi al tribunale della seconda sezione penale.