Una soldatessa dell’esercito in ferma pluriennale, a settembre partecipò a Roma al concorso straordinario per il reclutamento di 400 allievi finanzieri per l’anno 2016. Eleonora A. voleva, dopo anni nelle Forze Armate, stabilizzare il proprio posto di lavoro.
C’era però un problema che lei non riteneva tale: era incinta al momento delle visite mediche. Eleonora, rappresentata dagli avvocati Giorgio Carta e Giuseppe Piscitelli, ricorse al Tar ritenendo non solo ingiusta ma anche anticostituzionale l’esclusione: e ora il Tar le ha dato ragione.
Era stata infatti esclusa come se la gravidanza fosse una malattia. Tanto che la motivazione, come è scritto nero su bianco nel verbale della Commissione per la verifica del mantenimento dei requisiti psico-fisici della guardia di Finanza, argomentava che “sulla base della certificazione presentata in data odierna attestante lo stato di gravidanza” sussiste un “temporaneo impedimento all’accertamento dell’idoneità al servizio nella Guardia di Finanza ed è perciò ‘esclusa’ dalla procedura”.
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