I dati personali di migliaia di militari britannici sono stati violati in seguito ad un attacco informatico da parte di uno stato ostile.
E’ quanto ha riferito il governo britannico. Il segretario alla Difesa nelle prossime ore informerà i parlamentari su cosa è realmente accaduto e sulle violazioni subite ( nomi ,coordinate bancarie etc. dei membri delle forze armate ).
Secondo Sky News, il sospetto primario ricade su hacker cinesi, che sarebbero riusciti a “bucare” il sistema IT di un ente terzo al Ministero della Difesa britannico, per fortuna non direttamente collegato alla rete centrale dello stesso Ministero.
Il The Guardian, il Financial Times e altri quotidiani riportano in queste ore la notizia dell’attacco informatico, avvenuta nei giorni scorsi. Nel sistema informatico preso di mira, erano contenuti nomi e coordinate bancarie di tutto il personale militare regolare e dei riservisti in servizio, oltre a diverse migliaia di veterani. Se volessimo fare un paragone, probabilmente, è come se in Italia venisse attaccato il sistema NoiPa.
Da una prima indagine della difesa britannica, pare non vi sia stata alcuna perdita di dati, ma nel caso ciò fosse avvenuto – ha sottolineato lo stesso ministero – sono state prese precauzioni.
Grant Shapps, segretario alla Difesa, a breve informerà i parlamentari sull’hacking subito, confermando probabilmente le indicazioni secondo cui il colpevole è uno stato ostile, ma non ci si aspetta che lo nomini pubblicamente.
L’ufficio di gabinetto, le agenzie di intelligence e gli specialisti della sicurezza privata sono stati chiamati per assistere e dare consulenza alle indagini avviate dal Ministero della Difesa.
Un ente esterno, esperto di dark web e di indagini complesse in rete, è stato incaricato di monitorare Internet per scongiurare che informazioni sensibili siano trapelate online.
Il governo ha assicurato che gli stipendi mensili verranno erogati regolarmente a tutto il personale militare. I dati personali del personale delle forze speciali del Regno Unito sono conservati su un sistema informatico diverso e non sono stati interessati dall’attacco.
Il Ministero della Difesa offrirà consulenza e supporto sociale a tutti i membri delle forze armate creando un call center per gestire le domande.
Soltanto lo scorso marzo Stati Uniti e il Regno Unito avevano presentato misure radicali per contrastare questo tipo di attacchi.