Il Sottosegretario alla Difesa Angelo Tofalo propone le assunzioni del personale giovane, ma dimentica di agevolare la fuoriuscita di quello più anziano. Le posizioni organiche, in previsione dei tagli che verranno applicati da qui al 2024, sono sature, e solo permettendo una fuoriuscita dei militari ultracinquantenni, si potrà finalmente ambire a delle Forze Armate dinamiche.
Di questo né è consapevole il SIAM, “Sindacato Aeronautica Militare”, che replica al messaggio del sottosegretario, auspicando l’applicazione dell’ ARQ “Aspettativa Riduzione Quadri” anche per i “non dirigenti”, così come previsto dalla legge. La materia è stata ampiamente trattata da NSM ( leggi QUI), ma mai presa in considerazione dalla compagine politica .
Le manovre di governo di questi giorni potrebbero riaprire le porte ad un Decreto Legislativo accantonato forse troppo presto. Oggi, proprio quel decreto potrebbe palesarsi come la vera chiave di svolta per il necessario ricambio generazionale delle Forze Armate.
Tofalo: puntiamo sui giovani per un “Modello Professionale”.
Con il nuovo modello professionale della Difesa – ha dichiarato il sottosegretario alla Difesa Angelo Tofalo – stiamo puntando ad incrementare la percentuale di personale giovane all’interno delle Forze Armate assicurando l’efficienza della componente operativa. Ciò vuol dire anche reclutare ragazze e ragazzi, offrendo loro incentivi motivazionali, una proposta lavorativa attraente e dinamica, nonché assicurare la piena parità di opportunità di lavoro e carriera.
La replica del “SIAM “Sindacato Aeronautica Militare“
COMUNICATO STAMPA
Sindacato Aeronautica Militare (SIAM): bene dichiarazioni di Sottosegretario Tofalo su “Turn Over” Forze Armate ma attenzione a non creare nuovi precari.
In merito alle dichiarazioni del Sottosegretario alla Difesa Angelo Tofalo relative al “nuovo modello professionale ” e alla promozione di nuovi posti di lavoro nelle forze armate per i giovani, concordiamo sull’esigenza di voler puntare ad un ringiovanimento delle Forze Armate, dove l’età media oggi è altissima e rischia di comprometterne l’operatività.
Tuttavia dobbiamo porre attenzione per evitare che questo processo avvenga alimentando una pletora di precari sottopagati e spesso sfruttati, così come purtroppo accade oggi, dove giovani VFP1 lavorano giornate intere senza che sia previsto per loro il pagamento di ore straordinarie e recuperi. Ad ogni modo sarà necessario che il “turn over” di personale militare abbia luogo avviando tutti quei processi normativi che consentiranno ai militari più anziani di essere accompagnati alla cessazione dal servizio attivo con tutte le garanzie e rispetto loro dovuto per il lungo e meritorio servizio prestato per il paese, a cominciare dall’avvio di una previdenza complementare attesa ormai dal 1995, data del primo riordino, per proseguire con il collocamento in aspettativa riduzione quadri (ARQ) anche per il personale non dirigente, così come previsto dalla legge 244 del 2012, ma ancora inspiegabilmente non applicata.
Lo dichiara il Segretario Generale del SIAM Paolo Melis