Come accennato pochi giorni fa (vedi articolo qui) la sentenza n. 12/2021/SR/QM/SEZA delle Sezioni Riunite della Corte dei Conti ha sancito il principio di diritto secondo il quale va applicata, per il calcolo della quota retributiva anche a chi non aveva raggiunto i 15 anni di servizio utile al 31 dicembre 1995, l’aliquota del 2,44% in luogo del 2,33%.
A distanza di poche settimane ritorniamo sull’argomento per rispondere ai dubbi dei nostri associati e chiarire le azioni da intraprendere da parte del personale interessato.
Il percorso giurisprudenziale è stato piuttosto complesso. Con Sentenza n. 1/2021/QM/PRES-SEZ depositata il 4 gennaio scorso la Corte dei Conti a Sezioni Riunite, rispondendo a vari ricorsi presentati, aveva stabilito le linee di principio riguardante il calcolo della quota retributiva per chi si è arruolato prima del 31.12.1995, stabilendo, secondo l’interpretazione fornita dall’INPS e dalla Pubblica Amministrazione il principio di applicabilità solo per coloro che vantavano una anzianità tra i 15 e i 18 anni al 31.12.1995.
Il Centro Studi di Diritto Militare dell’AMUS-AERONAUTICA, dopo aver effettuato una attenta analisi di tale sentenza, aveva ritenuto da subito errata tale interpretazione e aveva inviato in data 12 gennaio un Atto di Interpello all’INPS (leggi qui ), con il quale si evidenziava che l’attuazione dei precetti, come stabiliti dalla Corte dei Conti, erano da intendersi anche per coloro che al 31.12.1995 vantavano una anzianità inferiore ai 15 anni, naturalmente articolando una sintesi del saggio di studio effettuato (per correttezza d’informazione è opportuno precisare che la nostra interpretazione si manifestò purtroppo isolata tanto che altre organizzazioni sindacali, erroneamente, non ne condivisero le conclusioni).
L’Atto di Interpello di AMUS-AERONAUTICA, teso non solo a favorire il personale ma altresì a fare in modo di evitare ulteriori lunghe – e dispendiose per i cittadini – controversie giudiziarie, fu inviato anche a PREVIMIL, pertanto gli sarebbe bastato leggere attentamente la nostra disamina per evitare questo ulteriore intervento giurisprudenziale, o quantomeno dimostrare di essere dalla parte dei militari che essa stessa amministra. Non solo. Dopo aver letto la circolare che proprio PREVIMIL aveva emanato a seguito della citata sentenza n. 1/2021/QM/PRES-SEZ del 4 gennaio ed esserci resi conto che continuava a “tenere fuori” chi aveva meno di 15 anni di contribuzione al 31.12.1995, come AMUS-AERONAUTICA abbiamo effettuato un ulteriore tentativo con un intervento dal titolo “Art. 54 DPR 1092/73. Ma la Direzione Generale per la Previdenza da che parte sta?” (vedi qui), non privo di adeguata interpretazione giuridica, affinchè la Direzione Generale potesse rivalutare correttamente la propria posizione.
Ebbene, tali atti non solo rimasero inascoltati ma la percezione dei militari fu di assistere ad una sorta di accanimento avverso tali diritti da parte delle Istituzioni, finanche da parte dello stesso Ministero della Difesa, appunto, che si costituì in giudizio contro quanto da noi interpretato chiedendo la revisione della sentenza del 04 gennaio (sic!).
Per fortuna, con l’ultima decisione depositata il 9 Settembre scorso, la Corte dei Conti ha chiarito ogni dubbio, stabilendo gli stessi principi e fornendo la stessa interpretazione avanzata da AMUS-AERONAUTICA ovverosia che l’aliquota del 2,44% per il calcolo della quota retributiva spetta per ogni anno di servizio svolto fino al 31.12.1995 anche al personale che non aveva raggiunto i 15 anni di servizio utile entro tale data.
Naturalmente, speriamo che con tale sentenza sia stata posta la parola “fine” sulla questione. E tale auspicio scaturisce proprio dal fatto che quando si tratta di perseverare in battaglie legali contro i contribuenti militari (peraltro anche a carico degli stessi) pare che la PA non badi a spese.
Per rassicurare coloro che ci hanno contattato numerosi ribadiamo che al momento non c’è alcuna azione da intraprendere. Rimaniamo in attesa delle circolari applicative.
Sarà nostra cura tenere aggiornato il personale interessato attraverso i canali di comunicazione utilizzati dal sindacato.
Ennesimo centro, dunque, sempre a favore di chi continua a darci fiducia e del personale militare tutto.