S.D., motorista navale, di Roma, è stato ucciso dall’amianto dopo esser stato lungamente esposto per motivi di servizio all’amianto killer. Sono bastati 3 anni di esposizione ad amianto per contrarre un mesotelioma pleurico che gli è costato la vita. Una malattia che ne ha piegato la resistenza fisica e morale, ma non quella dei suoi familiari che hanno chiesto e continuano a chiedere giustizia.
Come spiega l’avvocato Ezio Bonanni dell’Osservatorio Nazionale Amianto, già ottenere il riconoscimento di vittima del dovere è stato un importante risultato. I familiari del militare deceduto hanno ottenuto un primo risarcimento di circa 225.000,00 euro e la liquidazione dell’assegno vitalizio.
Sono più di cento le famiglie assistite dall’Osservatorio Nazionale Amianto, vittime dell’amianto nella Marina Militare e, secondo le stime epidemiologiche dell’associazione, negli ultimi 20 anni sono più di 2000 coloro che sono deceduti a causa del mesotelioma e di tutte le altre patologie asbesto correlate, tra il personale civile e militare della Marina.
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