Aeronautica: Cambio di comando al C.O.A.

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Comando Operazioni Aerospaziali: il Generale Gabellini lascia il comando al Generale Maineri

Cerimonia di avvicendamento alla base dell’Aeronautica Militare di Poggio Renatico alla presenza del Comandante della Squadra Aerea, del personale e delle autorità locali

Il Comando Operazioni Aerospaziali (COA) dell’Aeronautica Militare ha ufficialmente un nuovo Comandante. La cerimonia di avvicendamento tra il Generale di Squadra Aerea Claudio Gabellini ed il Generale di Divisione Aerea Luca Maineri si è tenuta nella base di Poggio Renatico (FE) oggi, venerdì 30 agosto.

Hanno presenziato all’evento il Comandante del Comando della Squadra Aerea, Generale di Squadra Aerea Alberto Biavati, il Sindaco di Poggio Renatico Daniele Garuti, il Prefetto di Ferrara Massimo Marchesiello e molte autorità militari e civili locali.

Il cambio di comando è sempre una cerimonia molto sentita, non solo dai protagonisti ma anche da parte di tutto il personale dipendente. Tuttavia, il passaggio di consegne tra il Generale Gabellini ed il Generale Maineri è stato peculiare almeno per due motivazioni: il lungo periodo durante il quale il Comandante uscente è stato alla guida del COA (sin dal marzo 2019) e il fatto che a succedergli vi sia stato colui che ha ricoperto il ruolo di “Deputy” per oltre due anni, cioè proprio il Generale Maineri che, fino al 29 agosto, era anche Comandante del Reparto Operazioni, l’Articolazione che rappresenta lo “staff operativo” del COA.

Il discorso di commiato ha assunto un significato particolare per il Generale Gabellini, che lascia oltre al Comando del COA anche il servizio attivo, dopo ben 44 anni, molti dei quali passati proprio a Poggio Renatico. Un Comando che, come ha ricordato il Generale S.A. Gabellini nel suo discorso “è stato ridisegnato e trasformato, a tutti gli effetti, nel vero catalizzatore del processo di trasformazione di un’Aeronautica Militare che è passata dal semplice volare all’essere in grado di svolgere operazioni aerospaziali complesse. Un comando capace non solo di assicurare, senza soluzione di continuità, quelle funzioni operative imprescindibili per la sicurezza e l’incolumità collettiva, ma anche di realizzare vere e proprie imprese mai tentate prima, come ad esempio la pianificazione e l’esecuzione dell’operazione Aquila Omnia, durante la quale, con un ponte aereo unico per distanza dalla madre patria, per il numero di assetti impiegati e soprattutto per il contesto ad altissimo rischio, l’Aeronautica Militare ha salvato la vita a circa 3300 cittadini afgani, trasportandoli in piena sicurezza da Kabul all’Italia, il tutto a ferragosto ed in piena pandemia da Covid 19.”

Il Gen. D.A. Luca Maineri, nel suo primo intervento in veste di Comandante, ha voluto sottolineare come “lo spirito che anima e animerà le azioni di ciascuna donna e uomo del COA sarà quello di espletare la propria missione con eccellenza, consci del fatto che solo lavorando insieme verso un obiettivo comune potremo essere all’altezza delle sfide che il futuro ci riserva. Il processo di riforma che sta interessando il settore del Comando e Controllo in Forza Armata e nella NATO, a cui si affiancherà l’evoluzione dello scenario internazionale che scaturirà a valle dei conflitti in atto caratterizzato da complessità, imprevedibilità e volatilità, richiederà conoscenze e competenze nuove, una sfida di grande portata che avrà bisogno dell’impegno di tutti per essere vinta”.

In qualità di Alto Comandante sovraordinato al COA, il Generale Biavati, Comandante della Squadra Aerea, ha rimarcato come “il COA, che rappresenta a tutti gli effetti il motore pulsante di tutta la Forza Armata, è stato il protagonista delle numerose operazioni portate a termine con successo dall’Aeronautica Militare. Stiamo affrontando una crisi internazionale che vede l’Aeronautica Militare coinvolta in prima persona per garantire la sicurezza dei cieli della NATO e questo è possibile solo grazie al diuturno impegno di militari altamente specializzati. Le sfide che stiamo affrontando ci stanno facendo trascendere il concetto di sicurezza nazionale e la recente campagna nell’Indopacifico ha dimostrato la capacità expeditionary che rientra nell’ambito della strategia che la Forza Armata sta sviluppando da qualche anno.”

Durante il periodo di comando del Generale Gabellini il COA ha subito diverse evoluzioni, tanto dal punto di vista organizzativo che sotto l’aspetto operativo, ampliando le proprie competenze (in primis le capacità nel dominio spazio) e adeguando la propria struttura in aderenza ai paradigmi di una Forza Armata moderna e caratterizzata da funzioni ben definite e altrettanto ben integrate.

Tanti gli avvenimenti degni di nota affrontati nel corso di questi anni. Solo per citarne alcuni: dalla “sfida” Covid (2020-’21) fino alla gestione dell’Operazione “Aquila Omnia” (2021) nella quale è stato effettuato un ponte aereo per evacuare i civili afghani da Kabul; le celebrazioni del Centenario nel 2023 culminate con la concessione della Cittadinanza onoraria di Ferrara; e ancora i grandi eventi che hanno visto il coinvolgimento del COA, quali il G20 di Roma (2021) e il recentissimo G7 in Puglia.

Il Comando Operazioni Aerospaziali, è bene ricordarlo, è tra le realtà occupazionali più rilevanti nel territorio estense, potendo contare su circa 1000 dipendenti (militari e civili) nelle sue strutture nazionali a cui si aggiungono oltre 200 unità inquadrate nelle realtà NATO (DACCC – Deployable Air Command and Control Centre, e NCIA – NATO Communications and Information Agency) ed internazionali (EPRC – European Personnel Recovery Centre) ubicate nella base poggese. Conscio di tale ruolo, il COA ha perseguito sempre maggiore responsabilità sociale, al fine di fornire il proprio contributo nei confronti di un tessuto sociale dimostratosi da sempre legato da stima e affetto verso la comunità militare.

Il Comando Operazioni Aerospaziali con sede a Poggio Renatico (FE), pianifica e conduce operazioni aeree complesse in qualsiasi contesto. Il COA esercita, sin dal tempo di pace, il Comando e Controllo sulle attività operative permanenti, in Patria come nei Teatri fuori dai confini nazionali. È, inoltre, il punto di riferimento dottrinale per l’utilizzo e lo sviluppo del potere Aerospaziale. Tali funzioni vengono svolte per tutti i giorni dell’anno, 24 ore su 24, senza soluzione di continuità, attraverso le Sale Operative nazionali presenti all’interno della base.

FONTE E FOTO MINISTERO DELLA DIFESA

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