Volo suborbitale per due ufficiali dell’Aeronautica Militare e un ingegnere del CNR

Concluso il primo volo umano suborbitale dell’Aeronautica Militare su navicella Spaceeship-2 di Virgin Galactic. a bordo anche un ingegnere del CNR.

E’ partita da Las Cruces in New Mexico (USA), la prima missione suborbitale – denominata “Virtute 1” –  orientata alla ricerca scientifica e alla sperimentazione delle conseguenze della microgravità sul corpo umano.

Giovedì 29 giugno, dallo Spaceport “America” della compagnia Virgin Galactic, nel deserto di Las Cruces in New Mexico (USA), si è svolta con pieno successo la missione “Virtute 1″, che ha visto decollare per la prima volta la navicella spaziale SpaceShipTwo con un equipaggio italiano, composto da due Ufficiali dell’Aeronautica Militare e un ingegnere del CNR.

I membri dell’equipaggio sono il Colonnello Walter Villadei, ingegnere spaziale e cosmonauta, con il ruolo di Comandante della missione e coordinatore delle attività operative e dell’addestramento dell’equipaggio italiano, il Ten. Col. Angelo Landolfi, medico aerospaziale e Spaceflight Surgeon con il ruolo di responsabile per gli aspetti medici dell’equipaggio italiano e degli esperimenti di medicina proposti dall’Aeronautica Militare, ed il dott. Pantaleone Carlucci, ingegnere e ricercatore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), con il ruolo di responsabile degli esperimenti di bordo coordinati dal citato Consiglio.

Si tratta del primo volo suborbitale effettuato da Istituzioni governative italiane, con equipaggio italiano ed il primo in assoluto di questo genere ad essere effettuato da un Paese europeo.

Durante il volo, durato in tutto settantacinque minuti, in seguito allo spegnimento del motore l’equipaggio ha condotto gli esperimenti in condizioni di microgravità. Queste condizioni hanno permesso di effettuare esperimenti multidisciplinari, altrimenti difficilmente realizzabili, relativi alla medicina, ai materiali avanzati, alla fisica dei fluidi, alla fisiologia. I risultati ottenuti e i dati raccolti consentiranno di studiare gli effetti di agenti quali radiazioni, radicali liberi e stress ossidativo che sono alla base di molte patologie nell’uomo e causa di invecchiamento cellulare. Le informazioni acquisite forniranno, inoltre, dati utili per la ricerca scientifica applicabile a vari settori, non solo tecnologici, ma anche per la salute umana.

“Lo spazio è dominio strategico di cui la Difesa è protagonista”, ha dichiarato il ministro della Difesa, Guido Crosetto, alla conclusione della missione.  

“Il Ministero della Difesa ed in particolare l’Aeronautica Militare, con il proprio patrimonio di competenze, è proiettato naturalmente alla valorizzazione e la tutela della space defense e security. Il volo spaziale è un dominio aeronautico tutto da esplorare e rappresenta una sfida tecnologica dove competenze tecniche e industriali nazionali possono fare la propria parte a pieno titolo. Lo sviluppo scientifico, imprenditoriale e militare devono lavorare insieme per assicurare anche in questo dominio la giusta rilevanza. Ciò garantirà il mantenimento dell’eccellenza nel comparto Aerospaziale Nazionale” – così il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, Gen. S.A. Luca Goretti, a margine dell’evento.

 

Il Col. Villadei, comandante della missione, al termine della stessa ha dichiarato: “È stato un onore rappresentare il mio Paese, l’Aeronautica Militare e la Difesa nel primo volo spaziale di ricerca scientifica. Il nostro volo spaziale di ricerca, Virtute 1, è una missione epocale che amplierà le nostre conoscenze scientifiche in questa nuova era dei viaggi spaziali. Le opportunità scientifiche che ci attendono erano inimmaginabili solo dieci anni fa. Siamo grati per la collaborazione con Virgin Galactic nell’ampliare i confini dell’esplorazione e far progredire la nostra comprensione dell’universo”.

Nell’ambito della Missione “Virtute 1” sono stati condotti, tra gli altri, diversi progetti di ricerca a cura di personale specializzato dell’Istituto di Medicina Aerospaziale dell’Aeronautica Militare (IMAS) di Milano, dipendente dal Comando Logistico dell’Aeronautica Militare, di ricercatori dell’Ospedale Maggiore Policlinico e dell’Università degli Studi di Milano e del Dipartimento di Ingegneria Industriale e Scienze Matematiche della Facoltà di Ingegneria dell’Università Politecnica delle Marche. Più nel dettaglio, sono stati condotti studi di imaging ad alto campo, con l’obiettivo di studiare gli effetti della microgravità sulla ridistribuzione dei fluidi corporei, ovvero per valutare l’impatto delle condizioni di volo sull’apparato cardiovascolare e cerebrale; studi di neural plasticity, ovvero lo studio sulla capacità del sistema nervoso umano di modificare la sua attività in risposta a stimoli intrinseci o estrinseci riorganizzando la sua struttura, le sue funzioni o le sue connessioni; studi di ricerca di biomarcatori circolanti durante i quali il personale di volo è stato sottoposto al prelievo di campioni biologici quali sangue, saliva ed urine per l’identificazione di biomarcatori circolanti e le cui fluttuazioni possono essere associate all’effetto del volo suborbitalico; studi sull’effetto della microgravità sulla degenerazione discale, con lo scopo di valutare l’impatto del volo suborbitalico sull’assetto infiammatorio e degenerativo delle cellule mesenchimali che costituiscono i dischi intervertebrali, attraverso analisi cellulari e molecolari post volo e studi sull’effetto del volo sulla crescita tumorale durante i quali sistemi biologici vivi, quali colture cellulari cerebrali tumorali e cellule cerebrali sane saranno sottoposti ad analisi cellulari e molecolari.

La missione “Virtute 1” è il risultato dell’Accordo quadro siglato il 2 ottobre del 2019 tra l’Aeronautica Militare e la società Virgin Galactic – in linea con il Piano Spaziale della Difesa e il documento “Indirizzi di Governo in materia spaziale e aerospaziale” del 25 marzo 2019 – con lo scopo di incrementare, con il supporto del mondo della ricerca e dell’industria, le attuali conoscenze in materia spaziale e sul volo suborbitale, verificando e valutando i possibili sviluppi delle tecnologie oggi disponibili.

L’Aeronautica Militare, con il proprio patrimonio di competenze è naturalmente proiettata a saper valorizzare e proteggere anche l’ambiente spaziale, fornendo la propria unica competenza a servizio della Difesa e del Paese. Attraverso i programmi nazionali, le cooperazioni bilaterali e la partecipazione ai progetti industriali e di ricerca, la Forza Armata è pienamente inserita nel Sistema Paese ed opera per garantire il mantenimento dell’eccellenza nel comparto Spaziale e Aerospaziale nazionale. Tra questi programmi il volo spaziale rappresenta l’estensione del dominio aereo ed una sfida tecnologica in termini di sviluppo scientifico ed imprenditoriale.

Il Col. Villadei nel 2007 è stato qualificato dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) come istruttore; nel 2008 e 2009 ha svolto una prima fase addestrativa presso il centro russo “Yuri Gagarin” per poi conseguire, con il massimo dei voti, la qualifica di cosmonauta nel 2012, quella avanzata a fine 2015 e il mantenimento delle abilitazioni a fine 2019. Ha poi proseguito la sua formazione come astronauta professionale presso la NASA, attraverso Axiom, e nel 2022 si è qualificato come pilota di riserva della missione Ax-2. Ha svolto attività di addestramento analogico estremo, tra cui centrifuga, volo parabolico, NOLS, addestramento alla sopravvivenza, addestramento al volo e immersioni subacquee. Si è qualificato su Soyuz, sistemi ISS e Orlan per le attività EVA.

Il T.Col. Landolfi è un medico dell’Aeronautica Militare, esperto anche in medicina subacquea e iperbarica, nonché in medicina legale e scienze forensi. Si è addestrato come medico di bordo nell’ambito del programma di addestramento per cosmonauti presso Star City, a Mosca. E’ anche esaminatore aeromedico EASA e formatore CRM.

FONTE AERONAUTICA MILITARE

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