TERZA MORTE IN UN PENITENZIARIO IN POCHI GIORNI (I PRECEDENTI A TERNI E PESCARA): CHIAVARI, DOPO LA MORTE IN CARCERE DI UN DETENUTO, L’APPELLO DEL SAPPE ALLA POLITICA PER RIFORMARE LA LEGGE PENITENZIARIA.
“Un uomo che perde la vita durante la detenzione è sempre una sconfitta per lo Stato: e questo nonostante il personale di Polizia Penitenziaria abbia fatto di tutto per evitarlo”. E’ il commento di Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, alla tragedia avvenuta nella giornata di ieri nel carcere di Chiavari, dove un ristretto di è tolto la vita in cella.
“L’uomo si è impiccato in cella. La situazione penitenziaria ligure è purtroppo sempre ad alta tensione. E Chiavari paga lo scotto di non avere più un proprio Provveditorato nella Regione ma dipende da un Ufficio che è ben distante (Torino), facendo così venire meno un punto di riferimento certo dell’Amministrazione Penitenziaria a Genova in grado di gestire autonomamente le criticità regionali”.
“Come sapete, abbiamo sempre detto che la morte di un detenuto è sempre una sconfitta per lo Stato”, conclude amareggiato Capece. “La via più netta e radicale per eliminare tutti questi disagi sarebbe quella di un ripensamento complessivo della funzione della pena e, al suo interno, del ruolo del carcere.
Il personale di Polizia Penitenziaria è stremato dai logoranti ritmi di lavoro a causa delle violente e continue aggressioni e situazioni ad altissima tensione. Sono decenni che chiediamo l’espulsione dei detenuti stranieri, un terzo degli attuali presenti in Italia, per fare scontare loro, nelle loro carceri, le pene come anche prevedere la riapertura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari dove mettere i detenuti con problemi psichiatrici, sempre più numerosi, oggi presenti nel circuito detentivo ordinario.
Ma servono anche più tecnologia e più investimenti: la situazione resta allarmante, anche se gli uomini e le donne della Polizia Penitenziaria garantiscono ordine e sicurezza pur a fronte di condizioni di lavoro particolarmente stressanti e gravose”.
Dott. Donato CAPECE – segretario generale SAPPE