La Sezione controllo enti della Corte dei conti ha approvato, con Delibera n. 54/2022, la relazione sulla gestione 2020 della Cassa di previdenza delle Forze Armate che, istituita nel 2010 con l’accorpamento delle preesistenti casse militari, eroga prestazioni previdenziali integrative rispetto a quelle Inps.
Sul fronte dell’equilibrio gestionale, la Corte ha rimarcato che gli attuali sbilanciamenti tra poste attive e passive, causati principalmente dalla riduzione degli organici delle Forze Armate, potranno impedire alla Cassa, in un futuro non lontano, di svolgere la sua funzione istituzionale.
Tra le entrate, la posta più consistente è data dai contributi degli iscritti (97,36 milioni di euro nel 2019 e 99,57 milioni nel 2020). Con riferimento ai redditi e proventi patrimoniali, la voce principale è costituita dagli interessi sui titoli, con cifre di rilievo.
A fronte di un sostanziale equilibrio delle entrate da contribuzione, le uscite per prestazioni previdenziali registrano decrementi importanti, per il minor numero di personale cessato dal servizio con diritto all’indennità supplementare.
Il saldo previdenziale per il 2020 risulta sfavorevole solo per i sottufficiali dell’Esercito e dei Carabinieri, raggiungendo un risultato positivo di 13.910.741 euro, in miglioramento su quello del 2019, negativo per 8.405.425 euro.
Il numero degli iscritti, a fine esercizio, è pari a 195.107 unità (+3.291 unità sul 2019). Passa da 796,3 agli 846,5 milioni di euro nel 2020 il patrimonio netto, per effetto dell’utile d’esercizio, mentre l’avanzo finanziario di competenza 2020 ammonta a 43,5 milioni di euro, rispetto ai 24,3 del 2019. Soprattutto in virtù della riduzione dei costi, l’avanzo economico 2020 raggiunge quota 50,2 milioni di euro, rispetto ai 23 del 2019.
FONTE CORTE DEI CONTI