Il mare insegna ai marinai sogni che i porti assassinano” (Bernard Giraudeau, scrittore). L’ex capo di stato maggiore della Marina Militare, Giuseppe De Giorgi, ha cavalcato con successo gli Oceani, rispettato dai colleghi di tutte le Marine, ha dovuto fare fronte a qualche burrasca giudiziaria in Patria.
Eppure, leggendo il suo curriculum, si scopre che ha fatto riaprire le basi storiche della Marina (per poter fronteggiare con più raziocinio le minacce asimmetriche), ha ripensato e comandato le operazioni Mare Nostrum, Norman Atlantic, Mare Sicuro, Periplo dell’Africa del 30° Gruppo navale. Con lui in plancia la Marina Militare, ha collaborato con la società civile e migliorato il naviglio. Azioni che, oggettivamente, lo confermano anche le attestazioni di stima degli osservatori internazionali, hanno reso più moderna la nostra arma. Continua ↓
Avanti tutta, dunque? Non si direbbe, se si leggono le accuse che gli sono state portate dalle procure. Gli inquirenti non sono mai stati teneri con lui, in ultimo, la procura della Corte dei conti del Lazio ha chiesto il sequestro preventivo di beni personali dell’Ammiraglio per 15 milioni: è accusato di danno erariale per le modifiche costruttive da lui richieste sulle fregate multimissione (Fremm) commissionate a Fincantieri. Di questo, sul caso ‘Tempa Rossa’ e altre ‘vicissitudini’ tiscali.it ha chiesto conto direttamente a De Giorgi. Leggi tutto, clicca QUI
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