Volpe 132: un mistero irrisolto dopo 27 anni

La sera del 2 marzo 1994 un elicottero della Guardia di Finanza, il Volpe 132, partito dalla base di Cagliari Elmas svanisce nel nulla.

Aveva intrapreso una missione di pattugliamento lungo la costa sudorientale della Sardegna.

A bordo il maresciallo Gianfranco Deriu e il brigadiere Fabrizio Sedda.

Due giorni dopo, nell’ambito delle ricerche,  vengono ripescati alcuni frammenti del velivolo. Nient’altro, non si trova il relitto e non si trovano i corpi.
Quattro testimoni hanno visto e sentito un’esplosione nel cielo di Capo Ferrato: un bagliore e il boato poi un gran silenzio.

Tutti hanno dichiarato che l’elicottero è caduto in prossimità di una nave portacontainer ancorata in quel tratto di mare da alcuni giorni. Secondo alcuni abitanti della zona, l’imbarcazione(in seguito identificata con il mercantile Lucina),  avrebbe preso rapidamente il largo dopo l’abbattimento dell’elicottero.

Il 6 luglio 1994, quattro mesi dopo, il mercantile Lucina è lo scenario di una strage, nel porto di Jenjen (Algeria).

Tutti i membri dell’equipaggio  furono sgozzati. Il sospetto è il trasporto di un carico di armi.

Queste  le dichiarazioni rese alcuni giorni dopo dal testimone Luigi Marini: «La sera del 2 marzo 1994, intorno alle 19:15/:25, mentre pescavo sul fiume Picocca, ho sentito un rumore di motori in lontananza e, scrutando il cielo, ho cercato di capire da dove venisse.

In quell’attimo, in direzione di Capo Ferrato, sul lato sinistro, guardando il mare, ho visto un fascio di luce salire dal basso verso l’alto e subito ricadere verso il basso.

Da quel momento il rumore è cessato».

Tanti i misteri di questa storia: l’assenza di comunicazioni tra l’elicottero Volpe 132 e la motovedetta G.63 della Guardia di Finanza, una zona d’ombra in cui si sarebbe trovato l’elicottero, i 40 minuti di silenzio nelle  comunicazioni.

Per il magistrato il capo di imputazione diventa omicidio colposo plurimo. 

A rafforzare la convinzione è il segreto di Stato opposto alla richiesta all’Aeronautica militare di una copia della relazione della Commissione d’inchiesta.

Altro mistero è il furto di un elicottero gemello di Volpe 132 dal deposito della guardia di finanza di Oristano, con l’ipotesi di un tentativo di depistaggio e il sospetto di una copertura dai servizi segreti. 

In una relazione datata 16 marzo 2000, redatta dalla sezione della Polizia giudiziaria si afferma:

«il giorno della scomparsa dell’elicottero erano in corso esercitazioni militari con lancio di missili».

Le ordinanze dell’ufficio circondariale marittimo di Arbatax (n. 01 del 1994 e n. 02 del 1994) indicherebbero che il giorno 2 marzo 1994 era stata interdetta la navigazione dalle ore 8 alle ore 17,30, da Capo Monte Santo a Capo Ferrato, per effettuare «esercitazioni militari con lancio di missili e razzi».

L’ipotesi cui addiviene il pubblico ministero Pani, sulla base delle conclusioni della consulenza di parte, è che l’elicottero sia stato abbattuto da un missile.

Chi conosce la verità? È stato un incidente o il Volpe 132 è stato abbattuto?

Dopo ventisette anni troppe omissioni, troppe incongruenze per ottenere una risposta credibile. 

Fabio Perrotta

 

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