TROPPA ENFASI PER IL CUONEO FISCALE, UN PROVVEDIMENTO DI SCARSA EFFICACIA E INIQUO

1° Lgt. in pensione Antonio PISTILLO

Non riesco proprio a comprendere l’enfasi dei titoli di quotidiani, riviste e siti internet in merito agli effetti del cuneo fiscale che entrerà in vigore dal 1 luglio 2020.

L’affermazione “abbassiamo le tasse a 16 milioni di italiani” oltre che fuorviante, è uno specchietto per allodole e affiorerà, chiaramente, nel pensiero di tutti voi al termine della lettura di queste due righe.

Cominciamo col dire che questi 16 milioni di contribuenti possono essere suddivisi in tre gruppi per entità di taglio delle tasse:

1. Pochissimo per tantissimi quasi 12 milioni (il 75%);

2. Mediamente 32 euro mensili per circa 1 milioni di contribuenti;

3. Mediante poco più di 80 euro per pochi (circa il 18%)

Quelli del primo gruppo, in pratica; percepiranno 10 euro al mese in più per tutto il 2020 e sono i lavoratori più poveri con stipendi medio/bassi.

Quelli del secondo gruppo percepiranno da 1 a 65 euro, per un importo medio di circa 16 euro in più al mese per tutto il 2020.

Inoltre, il provvedimento, in sintesi, va a rafforzare il bonus Renzi che quindi non è stato abrogato, ma aumentato di un’ulteriore mancetta del valore di un quarto della mancetta elettorale di 80 euro. Difatti, i quasi 12 milioni di lavoratori che percepivano gli 80 euro di Renzi, dal 1 luglio percepiranno un ulteriore bonus di 20 euro, per un totale di 100 euro mensili.

Infine, il provvedimento è iniquo non solo perché dà pochissimo a tantissimi, ma anche perché esclude gli incapienti, i pensionati e i lavoratori autonomi.

Per chi scrive è mero esercizio di valutazione ed effetti del provvedimento ma i lavoratori con redditi medio/bassi, le lavoratrici con redditi bassi di cui una grossa fetta è a tempo parziale, dopo tutti questi proclami ed i continui spot del governo, quando da luglio constateranno che tutto questo clamore si traduce in un aumento di solo 10 euro mensili in più per tutto il 2020, come reagiranno?

Secondo me si sentiranno presi doppiamente in giro, non solo per il misero aumento ma perché il governo ed i giornali filogovernativi hanno generato un’aspettativa di tutt’altra entità.

1° Lgt. in pensione Antonio PISTILLO


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