SERVIZI H24 IN AERONAUTICA: LA RICHIESTA DEL SIAM “Sindacato Aeronautica Militare”

Pubblichiamo un interessante articolo a cura del  “SIAM Sindacato Aeronautica Militare

I Servizi interni di reparto in Aeronautica rappresentano una nota dolente alla quale , almeno fino ad oggi, i vertici non hanno saputo trovare una soluzione efficace.

In questi anni abbiamo assistito ad improbabili tentativi di ridimensionamento dei servizi (armati e non ) , ma la forza armata non riesce a ritrovare il bandolo della matassa ed il personale , sempre più anziano, è costretto a sorbirsi la stessa mole di turni che era abituato a svolgere in età adolescenziale e di conseguenza viene sottoposto ad un continuo “stress da lavoro correlato”.



Oggi infatti è facile notare che in Aeronautica la stragrande maggioranza del personale , fatta eccezione per i pochi VFP , sia più vicino ai 50anni che ai 40 e spesso la soglia dei 50 anni viene addirittura superata.

Non è un segreto che nelle caserme italiane siano presenti graduati ultraquarantenni e che questi vengano impiegati nei servizi armati alla pari di un VFP, con tutto il rispetto per i VFP, finanche troppo sfruttati.

Per i sottufficiali (Sergenti e Marescialli) invece è ancora peggio, poiché molti di loro espletano i servizi ( armati e non ) fino all’ età di 60 anni. Dei veri e propri John Rambo direte voi… e invece no! Questi militari sono esseri umani come tutti gli altri, e, loro malgrado, sono costretti a pagare sulla propria pelle la mancanza di quel ricambio generazionale ormai noto a tutte le compagini politiche e militari.

LA DISCIPLINA DEI SERVIZI DI REPARTO IN AERONAUTICA MILITARE

É da circa venti anni che le direttive di SMA “eludono” o “escludono” l’età del soggetto che espleta il servizio, facendo intendere ai comandanti che “il grado” sia l’unico punto di riferimento cui ci si debba attenere. Era il lontano 2005 quando lo Stato Maggiore Aeronautica iniziò ad affrontare il problema .

Questo nel corso degli anni ha instaurato un’ insana tendenza in diversi enti dell’ Aeronautica ( non tutti) . Ci riferiamo in particolar modo a quelle caserme dove , per via dell’ eliminazione delle turnazioni fisse , sergenti e marescialli sono stati suddivisi in due aliquote, a volte in tre e concorrono separatamente una al servizio di Comandante della Guardia, una al Sottufficiale di Giornata ed altre al Capo Posto o similari e vengono comandati si servizio in base al grado rivestito e non all’età anagrafica.

Il paradosso è che oggi possiamo vedere del personale “giovane” impiegato in servizi “non gravosi” a discapito di personale ultracinquantenne impiegato in servizi “gravosi”, malgrado entrambi appartengano allo stesso Ruolo.



Queste suddivisioni oltretutto, spesso non rispettano neanche delle aliquote precise di personale, ma sono meramente basate sul grado rivestito, sempre a discapito dell’anzianità anagrafica, e spesso creano un certo malcontento nel personale troppo avanti con l’età, la cui prerogativa non è certo quella di voler essere inviato in missione estera, a differenza di altrettanti colleghi che invece lo richiedono espressamente .

Ci riferiamo in particolar modo alla direttiva di SMA del giugno 2013, emanata in sostituzione della direttiva SMA 2005 .

La SMA 2013 pur prevedendo un innalzamento della soglia anagrafica, individua erroneamente il personale impiegato in operazioni fuori area come lo stesso personale che svolge i servizi di difesa locale, cosa invece che si concretizza solo in parte.

Il personale militare dell’ Aeronautica, a differenza di quanto accade in Marina Militare e nell’Esercito Italiano, è comunque consapevole di ricoprire una posizione che lo sta costringendo ad espletare i turni di reparto fino al giorno della quiescenza, ma su questo tema è necessario un intervento “pragmatico” dei vertici militari, al fine di trovare una soluzione efficace nel breve termine , poiché negli ultimi anni l’azione di vertice si è dimostrata totalmente inefficace sul fattore “età anagrafica”.

Le direttive studiate ed elaborate nel corso degli ultimi 14 anni dai vertici di forza armata si sono dimostrate fallimentari, poiché non hanno mai tenuto in seria considerazione l’invecchiamento del personale , contrariamente a quanto dispone la direttiva SMD-G-011 “Norme per la vita e il servizio interno nelle installazioni militari” , a cui l’OD1 (ORDINAMENTO DEI COMANDI , REPARTI DELL’AERONAUTICA MILITARE E NORME GENERALI SUL LORO FUNZIONAMENTO” invece si ispira e che richiama in più occasioni.

Nella SMD-G-011 , si apprende che nel comandare i servizi devono essere osservati alcuni dei seguenti criteri, tra i quali, ade esempio :
l’inserimento nel turno del personale di età superiore ai 40 anni (e fino al compimento dei 45 anni) deve avvenire partendo dal più giovane in ordine crescente di anzianità anagrafica, ripristinando gradualmente il turno fino al numero di 25 partecipanti; (non viene mai citato il grado rivestito, ma l’età.)

Nella OD1 , al capitolo IX Art. 601, viene soltanto ribadito che concorrono ai servizi di reparto ” tutti i militari, senza limitazioni d’età”, senza affrontare minimamente il fattore “anzianità anagrafica”.

Nella direttiva SMA ORD 011 invece si cerca solo di garantire un maggior margine di sicurezza (rischi connessi con l’affaticamento), senza mai prendere in considerazione l’età anagrafica del militare comandato di servizio, facendo intendere che un militare ultracinquantenne possa affaticarsi alla stessa stregua di un militare ventenne, mentre nell’articolo 5 comma f. si vietano categoricamente i servizi a 5 autocompensanti per i servizi armati e non.

SITUAZIONE ATTUALE




Oggi molti Enti, per colpa di queste direttive , sono costretti a chiedere con cadenza annuale la “concessione” delle turnazioni autocompensanti h24 per i servizi non armati (cosa non concessa per i servizi armati), mentre in diverse basi vengono svolte turnazioni h24 autocompensanti ( inclusi i servizi armati) che sembrano ideate al solo fine di salvaguardare la Forza Armata ai danni del proprio personale , oltre a delle turnazioni H12, H8 e via dicendo, che stanno evidenziando una “pessima gestione” che costringe il personale di servizio a compiere il doppio, spesso il triplo dei viaggi per raggiungere e lasciare la caserma , causando un dispendio in termini economici e di stress psico-fisico rilevante.

Perché è necessario il ripristino della turnazione h24 autocompensante.

Il ripristino della turnazione h24, vista la situazione anagrafica della Forza Armata, si prospetta come la miglior soluzione nel breve termine, poiché gioverebbe innanzitutto al servizio stesso, con l’impiego di personale inevitabilmente più preparato, sia a livello fisico che mentale, poiché potrebbe fruire di quattro giorni di riposo dopo le 24 ore continuate, non avrebbe l’incombenza di dover svolgere altri lavori, come invece accade al personale impiegato nei servizi ( armati e non ) ma che svolge altre mansioni, inoltre risulterebbe più preparato sia nella conoscenza delle direttive, sia nella conoscenza del personale di servizio che gli viene assegnato, sia su ogni altro fattore afferente al servizio svolto.

Questa tipologia di turno inoltre richiederebbe un impiego minimo di personale, riuscendo a garantire un servizio efficiente sotto ogni profilo, professionale, di sicurezza e di disciplina.

É d’obbligo rammentare che l’abolizione della turnazione fissa h24 , fu voluta ed ottenuta dall’ex Capo di SMA Generale Pasquale Preziosa. Da allora il problema “servizi” non solo si è accentuato considerevolmente, ma spesso crea situazioni imbarazzanti perfino per i comandanti delle basi.

Probabilmente la colpa di questo continuo giuoco al ribasso è da attribuire in buona parte alla mancanza di arruolamento di giovani leve, ma di sicuro la SMA ORD 11 non ha contribuito a risolvere la questione, anzi, l’ha resa più complessa, poiché ha abolito quasi del tutto l’unico sistema di turnazione sostenibile negli anni a venire. L’unico che fino ad allora non incideva particolarmente sull’anzianità del personale .

CONCLUSIONI

Per quanto sopra esposto, a parere di questo sindacato, è necessario rivedere con la massima urgenza le direttive che disciplinano i servizi ( armati e non) , eliminando tutte le misure restrittive imposte nella turnazione autocompensante, favorendo così i comandi nell’ impiego minimo di personale ( per ogni tipologia di turno. Con questa tipologia di servizio, sarebbero sufficienti solo 6 persone al mese! 5 in turno e una in aeroportuale pronta a sostituire uno dei 5 in caso di necessità) e disciplinando i servizi anche in considerazione dell’ età anagrafica .


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