Roma: militari impegnati su più fronti Presto una task force contro i roghi intanto bloccano esagitato con coltello

I militari di Strade Sicure sono quotidianamente presenti in molte vie della capitale. Soltanto ieri i ragazzi della Brigata Sassari hanno bloccato un esagitato armato di coltello che stava per infierire sui passanti. Di poche ore fa la notizia della prossima costituzione di una task Force di 39 militari che vigileranno sui campi rom

Alta tensione ieri nella stazione metro Barberini. Un uomo armato di coltello ha iniziato ad urlare terrificando i passanti, poi si è diretto contro un uomo minacciandolo con inaudita ferocia.


Pronto l’intervento dei militari impegnati nell’operazione Strade Sicure. Giunti immediatamente sul posto grazie alla segnalazione di un dipendente dell’Atac, i ragazzi dell’11° reggimento bersaglieri del Raggruppamento Lazio Abruzzo a guida Brigata “Sassari” , sono riusciti a farsi consegnare il coltello, ma poco dopo sono stati  costretti a  immobilizzare l’esagitato con la tecnica “MCM” (Metodo di Combattimento Militare), il sistema di combattimento corpo a corpo utilizzato nell’Esercito.

In aiuto dei militari è intervenuto un poliziotto libero dal servizio che ha ammanettato l’esagitato. Ora il giovane, un extracomunitario 20enne, dovrà rispondere di  porto abusivo di oggetti atti ad offendere, resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale.

Sempre ieri  è stata diffusa la notizia che molto presto verrà costituita una task force di 39 militari di Strade Sicure per essere impiegati nei campi rom al fine di prevenire i roghi. Da quanto riporta  “il messaggero” la decisione sarebbe stata annunciata dal Ministro dell’interno Matteo Salvini.

La task force dovrebbe agire nei campi rom di via Salviati e Castel Romano, tra gli insediamenti più grandi d’Italia . La notizia in queste ore sta provocando accesi dibattiti . Il sindaco di Pomezia Adriano Zuccalà, ad esempio, si dichiara molto soddisfatto: “Avevo chiesto a gran voce un incontro con il Prefetto e le autorità preposte per parlare della situazione ormai insostenibile, sotto l’aspetto della sicurezza e ambientale, che la nostra città si trova ad affrontare quotidianamente. In diversi colloqui ho chiesto, come misura urgente, l’utilizzo dei militari tramite il programma Strade Sicure. La voce dei cittadini è stata finalmente ascoltata”. “

Al pari del sindaco di Pomezia, si è espresso Marco Cardilli“, delegato alla sicurezza della Citta di Roma:

E’ da tempo che avevamo richiesto interventi per garantire una sorveglianza dinamica e congiunta. Ora grazie al contributo dei militari dell’operazione Strade Sicure otterremo maggiori controlli e più sicurezza per tutti i cittadini che non saranno più costretti a respirare fumi tossici e pericolosi.

Il Ministro della Difesa Elisabetta Trenta ancora non si è espressa al riguardo ,ma l’ex parlamentare dei 5 stelle Tatiana Basilio, ha rivolto una durissima critica ai fautori della delicatissima decisione, definendo inaccettabili le condizioni ambientali a cui verranno sottoposti i militari italiani e tutto a causa di una mancanza di tutela che li pone un gradino sotto la Polizia Municipale, tutelata invece dal proprio “sindacato”.


di Tatiana Basilio:

MILITARI IMPIEGATI PER TENERE SOTTO CONTROLLO ROGHI DI RIFIUTI A ROMA.
Siamo alle solite, il sindacato della Polizia Municipale si rifiuta di inviare i propri uomini e donne (giustamente)in quel posto in cui l’ aria è insalubre e chi ci mandiamo?

I MILITARI DI STRADE SICURE!

Come se un militare fosse superman e ne uscisse incolume dal respirare miasmi causati dai roghi (per l’ appunto chiamati tossici).

Troppo spesso vengono chiamati in servizio militari dell’ Esercito Italiano per pattugliare le nostre strade, e siti ritenuti sensibili che devono essere sorvegliati, ma come fece il #PD purtroppo la triste pratica vedo che viene perpetrata anche con questo Governo, ahimè.

Le FFAA non devono fare le veci delle FFOO sulle nostre strade, anche perché non hanno le stesse regole d’ ingaggio che ha il personale delle Forze di Polizia, ma sono molto diverse.

Un militare è costretto a sopportare turni estenuanti in mezzo alle persone, le quali, come accade ogni giorno nelle città molto frequentate dai turisti fungono da stradario dando informazioni per i siti di interesse turistico; devono rimanere immobili per turni di sei ore sotto il sole cocente, sotto la pioggia battente, la neve e il gelo, vigili a attenti per sorvegliare l’ area a loro affidata.

In caso di sospetto nei confronti di un passante, non possono arrestare nessuno, in quanto le regole d’ ingaggio per l’ operazione “STRADE SICURE” non prevedono il fermo e l’ arresto, quindi se dovesse accadere qualcosa cosa possono fare?

Chiamare le Forze di Polizia.

E’ assurdo, ma è così.
Non hanno le manette, non svolgono il servizio che uno stesso poliziotto svolgerebbe.

Provate a fare il paragone tra la divisa di un uomo delle FFOO e delle FFAA, fatelo quando li vedete per strada anche nella stessa città.

I componenti delle FFOO hanno vestiario snello e leggero, in quanto se mai dovessero trovarsi ad intervenire ovviamente i loro movimenti sono agevolati dalla leggerezza di ciò che indossano, per gli uomini e le donne dell’ operazione “STRADE SICURE” NON è la stessa cosa.

Appesantiti da una dotazione che utilizzano in qualsiasi teatro di guerra, ed è anche 4 stagioni!

Ora mi domando: questi ragazzi e ragazze dell’ EI, sono sottoposti ad un tipo di rischio diverso da quello a cui sono esposti gli appartenenti alle FFOO? Se sì, allora i secondi sono esposti a rischi che vanno rimodulati, e quindi rimodulato il loro vestiario, se no, perché appesantire per ore e ore militari che stanno svolgendo lo stesso compito delle Forze di Polizia sulle strade?

Forse perché così il turista, il cittadino italiano si sente più sicuro?

L’ idea di inviare l’ Esercito in luoghi ove siano presenti roghi di grosse dimensioni, ormai credevo che fosse accantonata, dato che io stessa nella scorsa legislatura mi occupai proprio dell’ impiego dei militari dell’ operazione di Strade Sicure nella Terra dei Fuochi e credevo fosse pacifico che non era corretto far respirare miasmi nemmeno agli appartenenti delle FFAA.

Proprio per questi svariati motivi, ma riduciamoli tranquillamente ad uno solo, alla salute di dipendenti dello Stato, fu approvata una Risoluzione Rizzo, con la quale si chiedeva che fosse aperto un tavolo di lavoro tra Ministero della Difesa, degli Interni per l’utilizzo dei DRONI per pattugliare la Terra dei Fuochi, quindi per scongiurare i reati ambientali che in quella terra avvenivano all’ ordine del giorno.

Che il sindaco Virginia Raggi mi richiami dall’ ausiliaria Generali con una lauta pensione poiché si pensi che si debba avere bisogno dei loro servizi, vedi il tanto da me e dal Movimento5Stelle chiacchierato Generale Gerometta, e della loro competenza e nessuno pensi che esiste una legge sulla sicurezza sul lavoro ed invia militari (ergo esseri umani)a pattugliare territori che sono insalubri, beh credo che una domanda sia lecita: perché non risolvere il problema a monte?

Questo è di competenza del Sindaco, non delle FFAA.


le FFAA non sono nate per svolgere servizio di ordine pubblico, semmai per intervenite in caso di emergenza, come accade in Italia per ogni, purtroppo, alluvione, incendio e terremoto, ma per garantire la difesa del nostro paese.

L’ impiego dei militari dei “STARDE SICURE” non risolverà nessun problema a Roma per i roghi, anzi ne creerà degli altri, di salute, a coloro che dovranno respirare quel fumo tossico insieme ai cittadini di quelle aree romane.

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