Primavera bollente per il comparto Difesa/Sicurezza. Si rinnovano CoBar, Coir e CoCer

Nuovo governo nuova rappresentanza, o meglio, nuovi delegati di rappresentanza, perchè la riforma della rappresentanza militare è finita in qualche cestino di qualche ufficio di qualche parlamentare di qualche partito. Solite promesse, soliti proclami, ma di certezze soltanto una, quella di un Organo anacronistico in quanto fermo al trapassato 11 luglio 1978. L’articolo che vi proponiamo non tocca nel cuore il tema degli organi di rappresentanza, ma pone seri dubbi su alcune “situazioni” di non poco conto. Di seguito un piccolo estratto dell’ articolo che potrete leggere integralmente in calce:

In Italia sarà un primavera bollente non solo per le elezioni politiche, ma anche per quelle militari. L’anno prossimo, infatti, è previsto il rinnovo di tutto il comparto della rappresentanza: CoBar, Coir e CoCer. E la campagna elettorale sembra essere già cominciata, nonostante si voterà solo a partire da febbraio 2018. Continua ↓

Lo conferma l’accelerazione che sta avendo l’ipotesi di accordo per il rinnovo contrattuale alle forze armate e di polizia. Ciò dopo un blocco degli stipendi che dura da 7 anni. Questo in teoria dovrebbe riconoscere fino a 650 euro in busta paga a gennaio, se l’intesa fosse raggiunta entro l’anno.

Qualcuno, però, storce il naso e spiega che i fatti non sono come appaiono. Non si tratta, infatti, di aumenti ma di un potpourri in cui ci sono arretrati pagati una tantum. Perciò soldi dovuti e già da tempo. Per l’esattezza due anni. Leggi tutto, clicca QUI

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