
Un poliziotto di 55 anni si è suicidato ieri sera attorno alle 20:00 a Torino. Si è sparato in testa con la pistola di ordinanza .
Il dramma è avvenuto dentro la questura di capoluogo piemontese sita in via Grattoni. L’agente non ha lasciato scritti. Attoniti i colleghi accorsi sul luogo del suicidio dopo aver udito lo sparo. Hanno trovato il collega già privo di vita.
Il poliziotto lavorava nella divisione della polizia amministrativa. Secondo Nicola Rossiello del Silp-Cgil , i numeri del fenomeno e anche le circostanze in cui è avvenuto questo episodio non ammettono più alcuna sottovalutazione. L’amministrazione, anzi le amministrazioni, debbono fare la loro parte e a nulla portano i percorsi palliativi, se non fuorvianti, adottati fino a oggi”.
Pietro Di Lorenzo del Siap :”Occorre accelerare al massimo per introdurre le ormai definite modifiche normative che consentano di poter sottoporre gli operatori delle forze dell’ordine a procedure d’ascolto psicologico senza nessun timore d’incappare in deleterie anacronistiche etichettature. Nel frattempo bisogna continuare ad alimentare processi culturali sull’importanza della prevenzione su fenomeni psicologici anche e soprattutto non patologici che, troppo spesso, vengono sottovalutati”.
I sindacati di polizia si stringono attorno ai familiari dell’uomo. “Ennesimo fatto di estrema gravità – commenta
“
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7º EVENTO (POLIZIA DI STATO).
AGGIORNAMENTO DEL 29/01/2020 DEGLI EVENTI SUICIDARI SEGNALATI A QUESTO OSSERVATORIO DAL 01 GENNAIO 2020, DISTINTI PER DATA, LUOGO E CORPO/ARMA DI APPARTENENZA:
-1 Guardia di Finanza;
– 3 Carabinieri;
– 3 Polizia di Stato.
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