PESCO: le Forze Armate europee a breve non rispetteranno più le frontiere.. e molto altro

Fondata nel 2017, la PESCO (Cooperazione strutturata permanente) con un primo gruppo di progetti  già in fase di sviluppo, e con i nuovi 17 progetti concordati  lo scorso lunedì, si interpone tra le superpotenze militari mondiali, vantando un esercito di 25 stati europei, Italia compresa . Uno dei progetti svilupperà e costruirà un prototipo di veicolo da combattimento corazzato tutto europeo. 



L’Unione europea lo scorso lunedì ha inaugurato una nuova serie di progetti nel patto di difesa della Permanent Structured Cooperation (PESCO).

Ci saranno 17 nuovi progetti che si aggiungeranno ai 17 concordati quasi un anno fa. Le nuove attività riguardano settori quali la formazione, lo sviluppo delle capacità e la prontezza operativa a terra, in mare e nell’aria, nonché la difesa cibernetica.

La PESCO consente agli Stati membri dell’UE di cooperare più strettamente nel settore della sicurezza e della difesa. Permette agli Stati membri di  investire in progetti condivisi e di migliorare la prontezza operativa delle forze armate.

La piattaforma permette la condivisione delle informazioni sulle minacce informatiche e fornisce una celere risposta agli incidenti informatici. Uno dei 17 nuovi progetti ufficialmente annunciati lo scorso lunedì, svilupperà misure di difesa cibernetica più avanzate, tramite misure di protezione più efficaci rispetto ai firewall tradizionali.

Un altro dei progetti svilupperà e costruirà un prototipo di veicolo da combattimento corazzato tutto europeo. La classe di veicoli prevista mira a fornire di tutto, dal supporto di combattimento e ricognizione, alla logistica, al comando e controllo fino all’assistenza medica.

Allo studio anche un pacchetto che mira a concedere una maggiore mobilità militare , al fine di sostenere gli impegni degli Stati membri volti a semplificare e standardizzare le procedure di trasporto militare transfrontaliero. Secondo una fonte dell’Agenzia europea per la difesa, con sede a Bruxelles, questa misura consentirà l’aumento della velocità di movimento delle forze militari in tutta Europa.

Una fonte EDA ha rivelato che agendo in questo modo, si eviteranno le lunghe procedure burocratiche per attraversare o superare gli Stati membri dell’UE, qualunque sia il mezzo di trasporto interessato,  ferroviario, aereo, marittimo o su strada . Il progetto quindi dovrebbe contribuire a ridurre le gli ostacoli transfrontalieri ,  abolendo di fatto quasi tutti i  requisiti burocratici persistenti – come i controlli sui passaporti in alcuni valichi di frontiera – e problemi infrastrutturali come strade e ponti che non permettono il passaggio di grandi veicoli militari”. ↓



Un altro nuovo progetto è il pacchetto di capacità di sfollamento militare deployable, che dovrebbe fornire un pacchetto militare multinazionale, specializzato  per l’assistenza all’UE e ad altri stati che necessitano di un intervento armato nel breve periodo.

I progetti recentemente annunciati coprono anche la sicurezza informatica e l’iniziativa European Secure Software Defined Radio che mira a sviluppare le tecnologie comuni per poi applicarle alle Forze Armate europee. Nello specifico, l’adozione di nuovi standard tecnologici è intesa a garantire l’interoperabilità delle forze dell’UE durante le operazioni congiunte.

I nuovi progetti raggiungono anche lo spazio, con il progetto EURAS (Radio Navigation Solution) che mira a promuovere lo sviluppo delle capacità militari PNT (posizionamento, navigazione e tempistica) dell’UE e la cooperazione futura che sfrutta le risorse di Galileo.

Il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg, durante il suo intervento in una riunione dei ministri della difesa dell’UE a Bruxelles ,  ha accolto favorevolmente il nuovo lotto di progetti tutto europeo, affermando che saranno un prezioso contributo alla difesa europea e della NATO.

Stoltenberg durante il suo intervento ha dichiarato: “Ho accolto favorevolmente  sforzi dell’UE in materia di difesa, perché ritengo che progetti come la mobilità militare, il Fondo europeo di difesa, la PESCO, possano contribuire a una più equa ripartizione degli oneri all’interno della NATO. LA difesa europea si può integrare nella NATO e può contribuire allo sviluppo di nuove capacità della NATO.

Tutte le armi eventualmente sviluppate tramite PESCO saranno di proprietà di singoli paesi dell’UE. Ecco i paesi membri: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia e Ungheria.

Se vuoi saperne di più sulla PESCO,clicca QUI



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