PENSIONE DEI MILITARI, DAL 2023 SALE DI TRE MESI?

7 ottobre 2020 1° Lgt. in pensione Antonio Pistillo

L’ultimo scenario demografico Istat conferma la tendenza degli ultimi anni in materia di adeguamenti dei requisiti di pensionamento.

Lo certifica l’ultimo scenario demografico Istat (anno 2018) recepito nel 21° rapporto della Ragioneria generale dello Stato sull’andamento della spesa pensionistica. Il trend, che ormai prosegue da alcuni anni, è legato alla revisione al ribasso della speranza di vita media degli individui rilevata ogni anno dall’ISTAT.


I prossimi adeguamenti biennali scatteranno ogni due anni (2023, 2025, 2027 e così via), dopo che quello del 2021 non c’è stato perché certificata dall’ISTAT una variazione nulla della speranza di vita nell’ultimo intervallo temporale di riferimento.

Negli ultimi anni il legislatore è comunque intervenuto per sospendere il meccanismo di adeguamento fino al 2026, ma non riguarda i militari in quanto gli stessi non sono ancora stati armonizzati alla legge Fornero In definitiva l’ultimo scenario demografico mostra una crescita di 3 mesi per il biennio 2023/2024 e 2025/2026 che si riduce a 2 mesi per ogni biennio successivo sino al 31 dicembre 2054.

Ciò significa che per i militari dal 1° gennaio 2023 i requisiti per la pensione di anzianità riprenderà a salire di 3 mesi, per ulteriore 3 mesi dal 1 gennaio 2025 e altri due mesi dal 1 gennaio 2017 e fino al 31/12/2054.

Trattamento di vecchiaia Nulla è cambiato per il trattamento di vecchiaia che potrà essere conseguito al raggiungimento dell’età anagrafica massima per la permanenza in servizio prescritta dai singoli ordinamenti variabile in funzione della qualifica e del grado (oscilla tra i 60 e i 65 anni) aumentata di un anno congiuntamente al requisito contributivo previsto per la generalità dei lavoratori, 20 anni di contributi.

Il requisito anagrafico non viene adeguato agli incrementi della speranza di vita nell’ipotesi in cui al compimento di detto limite di età risultino già soddisfatti i requisiti prescritti per il diritto a pensione (di anzianità), in sostanza i 35 anni di contributi.

Circostanza che difficilmente non si verifica. Le tabelle in basso indicano i nuovi requisiti per il diritto alla pensione di anzianità decorrenti dal 2023 e quelli di quelli di vecchiaia fino al 2022, significando che quelli indicati. sono derivanti da stime elaborate dalla Ragioneria dello Stato che potranno essere modificate in sede consuntiva ogni biennio.

REQUISTI PER LA PENSIONE DI ANZIANITA’

REQUISTI PER LA PENSIONE DI VECCHIAIA

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