Mobbing, liti e la mancanza di un comandante: il lato oscuro della Polizia Municipale

Quarant’anni di lavoro, con indosso la divisa della Polizia municipale. Un percorso che si è concluso forse in maniera diversa da come se lo aspettava. Ma con onore.

G.Z., commissario della Polizia Municipale è andato in pensione. Ci ha inviato una lunghissima lettera in cui “sento la necessità di dover esternare e rendere pubbliche alcune riflessioni nei confronti dell’amministrazione comunale e, più in particolare, verso una sua istituzione, quella della Polizia Municipale, la cui funzione dovrebbe essere indirizzata a rivestire un ruolo fondamentale e decisivo per la salvaguardia del patrimonio comunale, per la prevenzione ed il controllo delle attività contrarie alle disposizioni del governo cittadino, per il contrasto e l’individuazione di attività elusive ed evasive dei tributi, nonché per l’effettiva garanzia di legalità, razionalità ed efficienza dell’azione sul territorio e di tutto quanto previsto dai vari regolamenti e leggi nazionali e regionali che fanno ricadere sulla Pm un’infinità di competenze”.

Abbiamo letto e, diciamo la verità, ci siamo un po’ sconcertati di fronte ad alcuni episodi che il commissario racconta.

Leggo tutto, clicca QUI

Condivisione
Metti un like alla nostra pagina facebook, Clicca QUI. Ci trovi anche su Telegram, Clicca QUI. (Se non hai Telegram, Clicca QUI)

Lascia un commento