Militari sotto accusa a capo Teulada, bombe inesplose: inchiesta per disastro ambientale

CAGLIARI. Sul poligono militare di Teulada la Procura cambia strada: si indaga per disastro ambientale. Decisiva la relazione consegnata dall’Arpas al pm Emanuele Secci, dove la situazione della penisola Delta, bersaglio dei bombardamenti, viene definita «impressionante». L’area è disseminata di ordigni, molti sono inesplosi. Per questo finora le autorità militari hanno sempre evitato di bonificarla, limitandosi a disporre l’interdizione assoluta: qualsiasi tentativo di ripulire quel lembo di terra potrebbe costare vite umane.

Ma il punto, sotto il profilo penale, è proprio questo: la scelta di rastrellare il materiale bellico dalla superficie di partenza e non dalla penisola, che è lo spazio di arrivo delle bombe, avrebbe fatto scattare la violazione della norma speciale di tutela varata nel 2015, quella che impone l’obbligo di bonifica dei siti compromessi da attività militare. Una violazione consapevole e calcolata, il Comando militare ha preferito affrontare il rischio di un procedimento penale piuttosto che mettere a repentaglio la vita dei soldati.

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