Le conseguenze letali dell’uranio impoverito

28 agosto 1995, Sarajevo. Le persone, dopo aver evitato i cecchini serbi-bosniaci o musulmani, girano per i banchi del mercato alla ricerca di qualcosa da mangiare. Da un anno ormai la città è ingaggiata in uno scontro strada per strada, tra la fazione serba-bosniaca fedele agli ideali della Jugoslavia e legata al governo di Belgrado, e quella bosniaca-musulmana che ha vinto il referendum del 1992 che ha sancito l’indipendenza della Bosnia. Tra i banchi della frutta mezzi vuoti, verso le undici del mattino, piovono cinque colpi di mortaio.

Si contano 43 morti e 75 feriti.

La strage del mercato del 28 agosto è ancora oggi una storia avvolta da molti misteri. C’è chi afferma si sia trattato di un attacco deliberato da parte dell’esercito serbo-bosniaco, e chi accusa la controparte musulmana di aver “sacrificato” i propri cittadini per spingere la NATO ad un intervento attivo nel conflitto.

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