La Marina a caccia degli “infedeli”

La Marina serra i ranghi. E assicura di aver sguinzagliato ispettori nella sua macchina burocratica e amministrativa per individuare fenomeni di corruzione.
Così dalla forza armata si risponde alle notizie sull’inchiesta con la quale la procura di Taranto ha inquadrato il presunto caso di fornitura fantasma di carne alla cambusa di nave Cavour. Una vicenda che riguarda un carico di 9.000 chili di carne mai consegnato ma regolarmente pagato, per quale sono finiti sul registro degli indagati un ufficiale, un sottufficiale e due imprenditori. Mentre la Finanza ha eseguito un sequestro per equivalente di 35.000 euro.

«La Marina – si legge nella nota diffusa ieri mattina dopo le prime pagine dei giornali – in seguito alle indagini sulla fornitura di carne a nave Cavour, esprime il pieno sostegno all’azione della Magistratura ed assicura di aver incrementato al proprio interno le attività ispettive e di controllo finalizzate a prevenire e contrastare il fenomeno della corruzione, a salvaguardia del personale che presta quotidianamente servizio con spirito di sacrificio e senso dello Stato, compiendo il proprio dovere anche a rischio della vita».

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