IRAQ. Aumentano le pressioni degli usa su raid Italia contro Isis

opo la richiesta della Nato al Belgio di colpire con i raid in Siria (già i 4 F-16 sono attivi in Iraq), anche l’Italia si è vista rivolgere l’invito da parte degli Usa, che guidano la coalizione, a fare di più contro l’Isis, anche intervenendo con i propri aerei.
Da quanto si è appreso, la richiesta è stata rivolta al ministro della Difesa italiano Roberta Pinotti dal segretario Usa alla Difesa Ashton Carter, nonostante già militari italiani siano presenti in Iraq in qualità di addestratori e di intelligence, e nonostante l’Italia sia contribuendo allo sforzo bellico con forniture, supporto logistico e denaro.
La lettera di Carter, riportata dal sito Wikilao e ripresa dal New York Times, riporta che “Facendo riferimento alle nostre conversazioni durante la mia visita a Roma di inizio ottobre, spero che in futuro l’Italia considererà di contribuire con raid alla lotta contro l’Isis”.
Il motivo della richiesta Usa è evidente: nonostante i continui bombardamenti e l’azione dei peshmerga curdi e dell’esercito iracheno, l’Isis ha sì perso terreno, ma conserva ancora la capacità di difendersi e di contrattaccare, come sta facendo in questi giorni a Deir Ezzor, in Siria ma al confine con l’Iraq.
Il numero uno del Pentagono ha quindi scritto di “apprezzare profondamente l’impegno dell’Italia in questa lotta”, osservando tuttavia che “c’è ancora molto da fare”.
Washington ha inoltre fatto sapere che conterà “sull’esperienza, le risorse e le capacità dell’Italia” nel teatro della crisi libica, per il quale viene ormai dato per scontato un intervento a guida italiana che dovrebbe vedere la partecipazione anche di Francia e Gran Bretagna.

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