I mille guai dell’esercito svizzero: dopo la coca a Davos, i fucili ‘scordati’ sul treno

Ancora nel 2008 il Ministro della Difesa elvetico dichiarò con orgoglio che “abbiamo il miglior esercito del mondo”. In realtà 8 anni dopo la sciatteria sembra aver la meglio sull’efficienza delle forze armate svizzere.

Non è raro, ad esempio, che i soldati, che hanno la facoltà di portare con sé l’arma di servizio, il mitragliatore Fass 90, prodotto dalla Sig, nel suo genere un vero e proprio gioiellino, la dimentichino in treno. Succede, a quanto pare, al rientro dai corsi di ripetizione della durata di tre settimane che i militari rossocrociati sono obbligati a frequentare fino ai 30 anni, per non dimenticare i rudimenti dell’arte della guerra.

L’episodio, che ha suscitato notevole scalpore, è stato denunciato dalla “Società svizzera degli ufficiali”, una lobby cui aderiscono gli alti gradi dell’esercito. “È un fatto incomprensibile, un coscritto dovrebbe avere particolare cura della propria arma”, si è lamentato, sbigottito, al tabloid Blick, il deputato della destra, Beat Flack. Ma il rapporto delle Ferrovie Federali è implacabile. “Nel 2015 – hanno fatto sapere – ogni mese ci è toccato raccattare due mitragliatori”.

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