Gian Luca non molla!!!!Militare lotta contro il cancro preso in missione a causa dell’uranio impoverito „Militare lotta contro il cancro preso in missione a causa dell’uranio impoverito“

„”Vedevamo gli americani e ci chiedevamo perchè girassero bardati a quel modo – ha dichiarato Danise a L’Arena -. Sembravano marziani. Sembravano personaggi di quei film tipo Virus.“
Militare lotta contro il cancro preso in missione a causa dell’uranio impoverito
Gian Luca Danise, 41 anni di origini romane, è stato un maresciallo dell’Aeronautica di stanza a Villafranca dal 2007 al 2012, che si è dovuto congedare per malattia: da tre anni infatti combatte contro un cancro alle ossa. Il giornale L’Arena racconta la sua storia, quella di un militare che è stato in missione Kosovo, Albania, Eritrea, Afghanistan, Iraq e Gibuti e che ora deve combattere un male che ha portato alla morte 311 militari e che ne ha colpiti altri tremila. La causa porterebbe il nome di uranio impoverito, il materiale radioattivo con il quale sarebbero state costruite le teste delle munizioni utilizzate dalla prima guerra del golfo ai giorni nostri. Danise, come altri militari nelle sue condizioni, lotta da anni per vedersi riconosciuta una causa di servizio e nel frattempo passa periodi a Verona, alloggiando in un appartamento messo a disposizione dall’Aeronautica insieme ai genitori mentre la moglie si occupa della figlia di un anno, per effettuare le terapie radio e chemio all’ospedale di Borgo Trento.
Stando a quanto riporta il giornale scaligero, è probabile che l’ex maresciallo si sia ammalato in Kosovo, dove era presente anche un contingente americano i cui militari erano spesso vestiti con delle tute gialle, guanti e scafandri. “Vedevamo gli americani e ci chiedevamo perchè girassero bardati a quel modo – ha dichiarato Danise a L’Arena -. Sembravano marziani. Sembravano personaggi di quei film tipo Virus. Avevano attrezzature per maneggiare i materiali di cui noi non disponevamo. Non ci siamo mai chiesti perchè loro fossero così equipaggiati, pensavamo fossero loro a esagerare. Dopo il Kosovo, al rientro dalla seconda missione che ho fatto in Eritrea cominciai a leggere i giornali e mi si gelò il sangue. Era l’epoca in cui si iniziava a parlare dell’uranio impoverito. Speravo di non essere tra gli sfortunati. Invece nel 2010 è toccato anche a me. È partito tutto da un mal di orecchia e mi si è stravolta la vita”. Da lì è iniziato un periodo di un anno di terapie contro il tumore. “Riuscii persino a rientrare in servizio dietro una scrivania. Un ritorno alla vita al cinquanta per cento, però. Non avevo più le parotidi funzionanti, non avevo più idratazione nella bocca. Da allora posso mangiare solo cibi semiliquidi“. L’ex militare avrebbe provato ad affidarsi anche alla cura Di Bella ma non è bastato ad evitargli la ricaduta nell’aprile 2014 e sulle colonne del quotidiano veronese prosegue: “Dolori alla schiena, al costato. Vado a fare una risonanza magnetica, ma pieno di speranza perché intanto mia moglie era rimasta incinta. Mi scoprono metastasi su tutte le ossa e dei linfonodi all’inguine. Da un mese sono in ospedale con dei dolori insopportabili. Se mi hanno dato speranze di vita? Nel 2010 un paio di mesi. Ma sono ancora qui che lotto. Quest’anno è stato tragico, peggioramenti costanti. I medici mi hanno detto che ci provano. Da solo io non riesco a fare niente, neanche a vestirmi, non ho una vita normale.

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http://www.veronasera.it/cronaca/militare-cancro-uranio-impoverito-gian-luca-danise-missione-11-dicembre-2015.html

 
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