I genitori del maresciallo: «Vogliamo sapere perché la nostra Licia si è uccisa»

SIRACUSA – I familiari del maresciallo dei carabinieri Licia Silvia Gioia, la 32enne di Latina in servizio a Siracusa, deceduta la notte del primo marzo, hanno deciso di affidare incarico a un legale per seguire da vicino le fasi del procedimento penale contro l’ispettore di Polizia, Francesco Ferrari, indagato per istigazione al suicidio.

L’incarico è stato conferito all’avv. Aldo Ganci, che si è già attivato in occasione dell’incidente probatorio con cui il gip del tribunale di Siracusa, Carmen Scapellato, ha disposto una perizia balistica, affidandola a tre consulenti tecnici.

«I familiari del sottufficiale – dice l’avv. Ganci – vogliono capire che cosa abbia crucciato Licia al punto da farle compiere un gesto estremo. Essi non hanno intenzione di accusare alcuno; vogliono solo dare risposte certe a quegli stessi dubbi sollevati dal pm Marco Di Mauro, che sta coordinando l’inchiesta.

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